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Immigrati, 117 morti sul gommone naufragato a nord della Libia

Matteo Legnani
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Sarebbero 117 i morti nel naufragio di un gommone partito dalla libia nella giornata di ieri e inabissatosi a 45 miglia dalle coste della Libia dopo 11 ore di navigazione. A raccontare le proporzioni dell'accaduto sono stati gli unici tre superstiti, due sudanesi e un gambiano, tratti in salvo da una nave della Marina Militare italiana. I tre hanno raccontato che dopo una decina di ore di navigazione, il gommone sul quale erano state stipate 120 persone ha iniziato a sgonfiarsi e gli occupanti sono rimasti in acqua per ore prima di essere individuati. molti non ce l'hanno fatta. "Altri morti al largo della Libia. Finché i porti europei rimarranno aperti, finché qualcuno continuerà ad aiutare i trafficanti, purtroppo gli scafisti continueranno a fare affari e a uccidere", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ormai il modus operandi dei trafficanti di uomini è quello: mandare alla deriva imbarcazioni stracariche di persone, e poi sia quel che sia. Se qualcuno li trova in tempo e li salva, bene. Altrimenti, chissenefrega, tanto per gli scafisti quella è solo carne da macello. Un chiaro ricatto ai Paesi della costa settentrionale del Mediterraneo. Leggi anche: Papa Francesco, l'ultimo siluro contro Salvini sui migranti: la frase che neanche la Boldrini...

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