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Cina, intrigo a Bruxelles: "Spie nell'ambasciata maltese, così rubano i segreti dell'Ue"

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Ombre cinesi si allungano sulle istituzioni europee, con Pechino che avrebbe piazzato una centrale di spionaggio proprio ai piedi del quartier generale della Commissione europea. Lo scrive Alberto D’Argenio, il corrispondente da Bruxelles di Repubblica che ricostruisce l’inchiesta del quotidiano francese Le Monde. Il quale tira in ballo uno dei partner Ue da tempo considerato vulnerabile alla influenze cinesi: si tratta di Malta, il cui governo nel 2007 ha acquistato e ristrutturato senza badare a spese la sede della sua rappresentanza diplomatica presso l’Ue.

 

 

Si tratta di un palazzo situato proprio di fronte a quello della Commissione europea, tra l’altro in una strada molto frequentata da diplomatici, politici, lobbisti e funzionari che spesso si incontrano per parlare di dossier riservati. Secondo i francesi, l’acquisto e la ristrutturazione della sede maltese sarebbero stati finanziati dalla Cina con 21 milioni di euro: da una decina d’anni i servizi belgi sospettano che proprio la rappresentanza maltese ospiti congegni elettronici installati dai cinesi per spiare le istituzioni europee. Le indagini sarebbero ancora in corso, ma intanto ci sarebbero stati contatti tra le Cancellerie europee e gli Stati Uniti sarebbero stati informati dei rischi legati all’ambasciata maltese a Bruxelles. Maltesi e cinesi hanno ovviamente negato ogni accusa, mentre le autorità belghe e le istituzioni europee hanno scelto la via del silenzio ma intanto tengono l’attenzione sempre più alta. 

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