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Norvegia, il cetaceo trovato in mare? "Una spia di Putin, è stato addestrato": microcamere, sospetti sulla Russia

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Vladimir Putin, a quanto pare, si è stancato delle spie umane. Adesso si serve di "spie" di tipo animale: stiamo parlando del beluga Hvaldimir, crasi tra la parola norvegese per "balena", hval, e "Vladimir", che probabilmente gli è stato assegnato proprio per le origini russe. È un beluga bianco comparso per la prima volta al largo delle coste norvegesi ad aprile 2019: non proprio il suo habitat, visto che si tratta di un animale abituato a posti ben più freddi. Anche per questo si era pensato - come spiega il Corriere della Sera - che fosse una sorta di "balena-spia" al servizio dell’esercito russo. 

 

 

 

Intanto Hvaldimir è diventato la principale attrazione turistica della zona. Ma si sta pensando di riportarlo a Nord, tra gli altri beluga. "Non è escluso ma è difficile", hanno spiegato gli attivisti della Ong One Whale, che si occupa del suo futuro. Il beluga sembra comunque essere a suo agio, nonostante la lontananza dai suoi simili: segue le navi, muove il capo per "salutare", a volte restituisce oggetti caduti in acqua. Si tratta di comportamenti che lo mettono in pericolo e che potrebbero arrivare da un addestramento. Stando a quanto riporta il Corriere, il primo pescatore che lo trovò, un paio di anni fa, lo liberò da una bardatura che recava la scritta "Equipaggiamento team San Pietroburgo", ed era compatibile con i sostegni per una telecamera-spia.

 

 

 

In passato, inoltre, l'Urss aveva una tradizione nell’addestramento militare di foche e delfini; oggi invece la marina russa dice di non ammettere cetacei, anche se immagini satellitari della base di Murmansk, città all'estremo Nord-ovest della Russia europea, mostrano chiaramente strutture per ospitarne.

 

 

 

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