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Vladimir Putin, il politologo e la linea rossa da non oltrepassare: "Quando sgancerà la bomba atomica"

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Nella guerra in Ucraina c'è una sottile linea da non superare. Una sorta di limite oltrepassato il quale Vladimir Putin sarebbe pronto a tutto, anche all'utilizzo dell'atomica. "La linea rossa - spiega il politologo Benjamin Hautecouverture - è l’invio di truppe, che infatti nessun Paese aderente alla Nato manderà". Ma, conferma alle colonne del Corriere della Sera uno dei massimi esperti di armi nucleari, c’è anche una linea arancione scuro. Questa invece rappresentata dai sistemi di armamento pesanti, offensivi. 

 

 

E l'Occidente lo sa bene. Non a caso si è vista bene dall'inviare aerei da combattimento. "Da un lato Ue e Stati Uniti vogliono inviare armi che gli ucraini possano utilizzare immediatamente, e un aereo da caccia, comunque, richiede un minimo di conoscenza del mezzo. Dall’altro - prosegue -, credo che la marcia indietro in particolare della Polonia risponda anche a questo ragionamento: meglio limitarsi ad armi leggere, difensive, per non oltrepassare quella linea che possiamo definire arancione scuro". Sempre per lo stesso discorso l'Unione europea ha precisato che quelle inviate agli ucraini altro non sono che armi "difensive".

 

 

Al momento, osserva il politologo, la dissuasione nucleare sta funzionando e i suoi codici non sono cambiati. Bisognerà però vedere tra qualche settimana. Il presentimento di Hautecouverture è che il Cremlino possa usare un’arma atomica di bassa intensità, "per esempio equivalente a 10 kiloton (quella di Hiroshima è stimata in 15 kiloton, ndr), per ottenere effetti operativi militari diventati fuori portata con le armi convenzionali. È uno scenario non impossibile, ma lo definirei poco probabile". Si tratta di una teoria discussa soprattutto durante la presidenza Trump, ma - stando all'esperto - "per il momento non è entrata nella dottrina nucleare della Russia".

 



 

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