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Ucraina, la "rasputista": il nemico mette in ginocchio i russi. Fonti del Pentagono, ribaltone al fronte

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A quasi un mese di distanza dall'inizio della guerra in Ucraina, le forze russe iniziano a mostrare qualche segno di cedimento. Oltre alla mancanza di cibo e munizioni, all'esercito di Vladimir Putin manca il carburante per rifornire le navi sul Mar Nero, così come mancano vestiti pesanti per riscaldare i soldati alle prese con un conflitto di stallo. Ma non solo. Secondo il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, i russi devono fare i conti con un ostacolo che non avevano considerato: la rasputitsa. A spiegare di cosa si tratta ci pensa Il Giornale citando fonti del Pentagono. Il termine, tanto complesso da pronunciare quanto semplice da spiegare, altro non è che il "rammollimento del suolo causato dal disgelo primaverile o dalle piogge autunnali". 

 

 

Una situazione che caratterizza le condizioni stradali fangose di Bielorussia, Russia e Ucraina causate dallo scarso drenaggio dei terreni argillosi sottostanti che si trovano in quelle zone. Le strade sono così soggette a limitazioni di peso e chiusure durante il periodo invernale e di inizio primavera. Le difficoltà per i russi si sono dunque triplicate e mai fermate. L’ultimo bollettino aggiornato dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine parla di circa 15 mila uomini russi uccisi, quasi 500 carri armati distrutti, 1.535 mezzi corazzati mandati in mille pezzi, assieme a 240 sistemi di artiglieria, 80 lanciarazzi multipli, 97 aerei, 121 elicotteri, 969 velivoli, 3 unità navali.

 

 

 

E sarebbe proprio questa serie di intoppi a portare alcuni soldati russi al dietrofront. Nelle ultime ore alcune unità delle truppe russe si starebbero rifiutando di combattere, tornando indietro, nella città di Sumy. A confermarlo lo stesso Dmytro Zhyvytskyi, capo dell’amministrazione militare regionale. "Questo è il secondo caso di rifiuto organizzato dell’esercito russo di prendere parte al genocidio degli ucraini durante la guerra – si legge nelle sue dichiarazioni citate dall’agenzia Unian – Durante una conversazione con uno dei comandanti si è saputo che né lui né i suoi combattenti hanno alcun desiderio di combattere in Ucraina".

 

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