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Controcorrente, il generale Bertolini: "Missili su Kramatorsk, che vantaggio aveva la Russia?"

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C'è qualcosa che ancora non torna nei missili Tochka-U che hanno causato la strage di civili nella stazione ferroviaria di Kramatorsk. L'ex generale Marco Bertolini, in collegamento con Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, e affronta la vicenda da una questione di ordine logico. 

 

 

 

 

"La guerra è un caos organizzato - riflette l'ex militare italiano -. Ci sono specialisti a tutti i livelli ordinativi, dall'armata alla divisione al battaglione fino alla compagnia, che pianificano le attività e calcolano le perdite, calcolano le onerosità e valutano i vantaggi e gli svantaggi di ogni azione che fanno". 

 

 

 

 

"Ora, mi chiedo io - va dritto al punto il generale Bertolini -: ma che vantaggio poteva avere la Russia a utilizzare un'arma del genere contro la popolazione?". Civili che stavano cercando di lasciare il Donbass, che tra qualche giorno diventerà l'epicentro della battaglia finale tra Mosca e Kiev, almeno in questa prima fase della guerra che secondo molte indiscrezioni Putin vorrebbe concludere entro il 9 maggio, per celebrare la vittoria (parziale) sulla Piazza Rossa in occasione delle celebrazioni per la sconfitta del nazismo nella Seconda Guerra mondiale. 

 

 

 

 

Tra l'altro, sottolinea Bertolini, in un momento strategicamente favorevole ai russi: "Stanno arrivando in condizione di prendere Mariupol e sedersi al tavolo del negoziato che per fortuna il presidente ucraino Zelensky dice di volere". Resta dunque il dubbio: missili russi, missili ucraini (magari come quelli piovuti la scorsa settimana in territorio russo su Belgorod per, suggeriva anche Lucio Caracciolo, proprio per mettere in difficoltà Zelensky nei negoziati) o un tragico errore balistico?

 

 

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