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Javier Solana, "guerra mondiale e bomba atomica?": la doppia profezia dell'ex segretario Nato

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Javier Solana è stato segretario generale della Nato - dal 1995 al 1999 - e alto rappresentante della politica estera Ue - dal 1999 al 2009. Fu lui a ordinare i raid della Nato che costrinsero le forze di Slobodan Milosevic a ritirarsi dal Kosovo. Dalle colonne della Stampa ora Solana commenta il conflitto in Ucraina, che si protrae ormai da quasi due mesi con conseguenze drammatiche in termini di perdite umane, distruzioni, fiumi di profughi e soprattutto il rischio concreto di una guerra mondiale e dell'uso della bomba atomica. 

 


L'ex segretario generale dell'Alleanza Atlantica vede con favore la fine della neutralità ai confini settentrionali dell'Europa ed è sicuro che quando Vladimir Putin parla di "terza guerra mondiale", lo faccia per "coprire i suoi fallimenti militari". "Per il momento", dichiara a Francesco Olivo, "abbiamo ascoltato minacce ripetute in diverse occasioni, persino con riferimento agli armamenti nucleari, questo sicuramente è retorica. Bisogna capire anche il momento in cui arrivano queste minacce". 
Per Solana la guerra che sta conducendo il presidente russo "è un fallimento". E spiega: "Putin voleva due cose: l'intero Donbass e Kiev per mettere un governo filo-russo. Non ci sono riusciti, mettendo in evidenza che l'esercito russo non è preparato. Il fatto che siano morti sette generali indica che c'è un problema: se sono in prima linea loro, chi c'è a studiare la strategia? C'è una grave questione di logistica". 

 

Quanto alla minaccia nucleare l'ex segretario generale della Nato non crede che sia concreta: "La Russia gioca con la retorica, ma sarebbe completamente illogico uno scenario del genere. Gli stessi cinesi non lo permetterebbero". La Cina, secondo Solana, può essere determinante per trovare una soluzione: "deve prendere in mano la situazione. Storicamente i cinesi non vogliono giocare un ruolo di mediazione globale, ma sono loro che possono fermare Putin"." Xi Jinping", conclude, "non può permettersi errori, visto che a novembre c'è un fondamentale congresso del Partito comunista".

 

 

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