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Emmanuel Macron, "dimezzato e azzoppato": crollo nei consensi, come può fregarlo Le Pen a giugno

Mauro Zanon
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«Et un, et deux, et cinq ans de plus!», cantano gli elettori della République an marche (Lrem) riuniti al Champ de Mars, ai piedi della Tour Eiffel. Emmanuel Macron è stato rieletto presidente della Repubblica francese col 58,2% delle preferenze, ai danni della candidata del Rassemblement national (Rn), Marine Le Pen, che ha raccolto il 41,8. «Malgrado due settimane di metodi sleali, brutali e violenti, le idee che rappresentiamo arrivano in alto», ha dichiarato la madrina del sovranismo francese, definendo comunque l'esito delle elezioni presidenziali «una vittoria eclatante». «Milioni di compatrioti hanno scelto il campo della nazione e del cambiamento. Tengo a manifestare la mia più profonda gratitudine a tutti quelli che mi hanno dato fiducia al primo turno e ai milioni di cittadini che ci hanno raggiunto al secondo (...). Questo risultato, sia per i nostri dirigenti sia per i dirigenti europei, è la testimonianza della grande sfiducia del popolo francese nei loro confronti, testimonianza che non possono ignorare», ha aggiunto Le Pen. Secondo la candidata Rn, «i francesi esprimono questa sera il desiderio di un forte contropotere rispetto a quello di Emmanuel Macron (...) un'opposizione che continuerà a difenderli e a proteggerli dinanzi al crollo del potere d'acquisto, agli attacchi ai danni delle libertà, all'aumento dell'età pensionabile, all'insicurezza, all'immigrazione anarchica e al lassismo giudiziario».

 

 

MÉLENCHON
Come previsto alla vigilia, il tasso di astensione è stato molto alto: 28,8%. Per ritrovare un tasso più elevato bisogna risalire fino al 1969, quando la percentuale degli astensionisti fu del 31% (nel 2017, si attestò al 25,4). Dal suo quartier generale, ha reagito al risultato del secondo turno delle presidenziali anche Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale. «La signora Le Pen e il signor Macron rappresentavano appena due terzi degli elettori iscritti. La signora Le Pen è stata sconfitta, la Francia ha rifiutato di affidarle il suo futuro ed è una bellissima notizia. Macron è il più mal eletto dei presidenti della Quinta Repubblica. Galleggia in un oceano di astensione, di schede bianche e nulle», ha attaccato il presidente della France insoumise, dando appuntamento al "terzo turno" delle presidenziali, ossia alle legislative. «Il 12 e il 19 giugno, alle elezioni legislative, potete battere Macron. Un altro mondo è ancora possibile se eleggete il maggior numero dei deputati della nuova Unione popolare», ha aggiunto. In realtà, secondo un sondaggio Ipsos il 42% degli elettori che al primo turno hanno votato per il candidato della sinistra radicale hanno scelto di appoggiare Emmanuel Macron al secondo turno, mentre il 17% ha appoggiato Marine Le Pen.

 

 

LA FESTA
Cinque anni fa, Macron aveva scelto l'esplanade du Louvre per festeggiare la sua vittoria sulle note dell'"Inno alla gioia". La canzone che celebra la sua riconferma è invece "One more time" dei Daft Punk, il duo simbolo della "French touch", che il dj chiamato ad animare la serata elettorale ha messo a tutto volume dopo l'annuncio dei risultati. Perché è stato scelto il Champ de Mars, accanto alla Tour Eiffel e al Grand Palais Éphémère, il padiglione espositivo temporaneo costruito per ospitare mostre ed eventi culturali mentre il Grand Palais viene rinnovato? Secondo quanto dichiarato da un fedelissimo del capo dello Stato francese, il Grand Palais Éphémère, realizzato in poco più di un anno, è per Macron «un messaggio di modernità e di innovazione, attraverso un edificio composto interamente di materiali rinnovabili, il segno delle sfide della nostra epoca». La destra si deve unire in vista delle elezioni legislative del prossimo giugno: è invece l'appello lanciato da Eric Zemmour, ex candidato di estrema destra al primo turno delle presidenziali, commentando i risultati del secondo turno. Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha commentato così la rielezione di Macron all'Eliseo: «La vittoria da parte di Emmanuel Macron nelle elezioni presidenziali francesi è una splendida notizia per tutta l'Europa».

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