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Belgorod, il mostro degli abissi: come spazza via New York con uno tsunami

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Vladimir Putin non sembra intenzionato a rivedere i suoi piani espansionistici in Ucraina e in Europa. Con un coupe de theatre ha fatto sapere al mondo che è ufficialmente entrato in servizio il "Belgorod", il più grande sottomarino nucleare completato dopo la fine dell'Urss. Come rivela Gianluca Di Feo su Repubblica, è lungo 184 metri, inferiore per dimensioni solo alla classe "Typhoon", che negli anni Ottanta ispirò il kolossal hollywoodiano "Caccia all'Ottobre Rosso". "Non abbiamo ancora cominciato a fare la guerra sul serio”, ha detto lo "zar" parlando della nuova macchina bellica che rappresenta un concetto nuovo della battaglia subacquea. Il "Belgorod" colpisce direttamente negli abissi tramite il Poseidon: un mostruoso siluro con un'autonomia enorme, più volte evocato dal Cremlino. Lungo 24 metri, si ritiene che possa colpire a oltre 10 mila chilometri di distanza. L'obiettivo è quello di far esplodere un'atomica sott'acqua, scatenando una sorta di colossale tsunami sulle coste avversarie: immaginate la devastazione che potrebbe provocare in città come New York o Los Angeles.

 

 

Il Poseidon è ancora nella fase dei prototipi, ma Belgorod - spiega Di Feo - trasporta anche veicoli subacquei più piccoli, che possono sabotare le arterie di oleodotti o gasdotti costruite nei fondali marini ma soprattutto per spiare e manipolare i cavi in fibra ottica che sono la rete vitale del mondo digitale, lì dove passano le connessioni web e le telefonate. La più nota di queste navette è il "Losharik", dal nome di un cavallo snodabile protagonista di un popolare cartone animato sovietico: può immergersi fino a duemila metri di profondità, dove non teme rivali. Finora gli analisti della Nato avevano guardato con scetticismo al progetto: sono passati quattro anni dal varo del grande sottomarino e si riteneva che fosse lontano dal diventare operativo. Invece ieri è stato annunciato l'inizio dell'attività militare.

 

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