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Armata russa, diserzioni di massa: "Per non morire i soldati si buttano dai camion"

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Aumentano le diserzioni nell'armata russa. Per questo non si reclutano più giovani soldati dalle città bensì dalle zone più "remote e povere, e spesso abitate da minoranze etniche non slave: dalla mappa del Institute for the Study of War, a mandare più soldati sono la Buriazia e la Tyva, al confine con la Mongolia, la Chuvashia, sul Volga, il Caucaso musulmano, dalla Cecenia al Dagestan. Il calcolo è cinico e semplice: laggiù, l'esercito è uno dei pochi datori di lavoro", scrive Anna Zafesova nel suo articolo su La Stampa.

 

 

I genitori dei soldati russi morti nella "operazione militare speciale" in Ucraina con i risarcimenti hanno potuto chiedere un mutuo o compare una macchina. Ma i giovani oggi non sono più disposti a "diventare carne da macello". Aleksandra Garzhamapova del fondo "Buriazia libera" "ha sfatato il mito della sua regione: da quella con il più alto numero di caduti in Ucraina è ora quella dove più militari si rifiutano di venire mandati al fronte. Almeno 500 soldati buriati si sono dimessi nelle ultime settimane, di cui 150 sarebbero 'saltati giù dai camion quando hanno capito dove li portavano', e 78 parà d'assalto dell'11sima divisione sono stati chiusi in un garage e minacciati".

 

 

Insomma, una fuga vera e propria. Anche i servizi ucraini parlano di centinaia di disertori. Anche se tecnicamente non sono tali visto che Vladimir Putin non ha apertamente dichiarato guerra all'Ucraina e quindi un soldato "a contratto può rifiutare una missione". Ma questo, anche secondo l'intelligence britannica, sta diventando un problema sempre più grave. E gli effetti si vedono nel Donbass dove le truppe russe sono in difficoltà "per mancanza di soldati".

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