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Darya Dugina, "la vendetta non basta": come sta per rispondere la Russia

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È feroce la reazione della Russia per l’attentato che è costato la vita a Darya Dugina, figlia del filosofo e ideologo Alexander Dugin, considerato una delle principali “fonti di ispirazione” di Vladimir Putin. Quest’ultimo ha definito quanto accaduto “un crimine vile e crudele” che ha spezzato la vita di una “persona brillante e di talento” e che “alla patria ha dimostrato con i fatti cosa vuol dire essere patriota della Russia”.

 

 

Il padre di Darya ha rilasciato alcune dichiarazioni a dir poco combattive: “I nostri cuori bramano non solo la vendetta, a noi serve la vittoria. E allora vincete, per favore”. Parole direttamente collegate alla guerra in Ucraina, dato che i servizi segreti russi sostengono di aver risolto il caso: l’assassina di Darya Dugin sarebbe Natalia Vovk, una donna ucraina ritenuta vicina agli ambienti di Azov. L’Fsb ha anche diffuso un video che mostra gli spostamenti della donna, ma che in realtà non prova nulla: “La donna, insieme alla figlia, è entrata in Russia il 23 luglio dopo un check doganale”.

 

 

“Il video - proseguono i servizi segreti russi - mostra anche filmati di lei che entra nel condominio di Dugina e mentre lascia la Russia per l'Estonia: con la figlia viene ripresa al confine alle 12:02 del 21 agosto. La loro auto, come mostrano le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso, viene perquisita a fondo”, ma la Vovk riesce comunque a passare la frontiera.

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