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Parsi inquietante su Putin, il nemico interno: "Credo che nella Nato..."

Vittorio Emanuele Parsi

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Vittorio Emanuele Parsi, ospite di Tiziana Panella a Tagadà su La7, nella puntata del 30 settembre, commenta la richiesta dell'Ucraina di entrare nella Nato. Quello che spiega il professore di Relazioni Internazionali all'Università Cattolica di Milano è che c'è però una sorta di "nemico interno": “Nella Nato abbiamo anche Paesi che non sono così trasparenti nel sostegno contro la Russia, Turchia e Ungheria per esempio", afferma Parsi. "Per cui la Nato è un club di democrazie sostanzialmente che si muove con una procedura che richiede l'unanimità dei consensi. In questo momento l'offensiva ucraina andrà avanti, sarà sostenuta militarmente con l'invio di armi che hanno permesso agli ucraini di far arretrare una macchina da guerra sgangherata”, l'esercito di Putin.

Qui l'intervento del Professor Parsi a Tagadà su La7

 

 

"Ci sono 5mila soldati russi che stanno per essere chiusi in una sacca dall'esercito ucraino a Lyman e voglio vedere come li tireranno fuori. I russi hanno avuto perdite clamorose. Per cui Vladimir Putin deve nascondere in questo enorme insuccesso dietro la retorica della Grande madre Russia", prosegue il professor Parsi. Rispetto alla minaccia nucleare, "bisogna esercitare la massima dissuasione che lascia un margine di ambiguità. Ma l'unico strumento che funziona è dare una risposta forte". Putin poi, "non è credibile come interlocutore. Su cosa vuole trattare? Ci vediamo per bere un caffè?". 

 

 

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