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Zelensky, il business dei generatori: perché il suo governo cade a pezzi

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Purga anti corruzione all'interno del governo ucraino. Si tratta della prima da quando è iniziata la guerra. Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato: "Sono già state prese decisioni su diversi esponenti dell'esecutivo, a vari livelli ministeriali nelle strutture del governo centrale, ma anche negli organismi regionali e nelle forze di polizia". I guai sarebbero iniziati domenica scorsa, quando la polizia anti corruzione ha fermato il vice ministro delle Infrastrutture Vasyl Lozynsky, accusato di avere incassato una mazzetta da 400mila dollari per agevolare la firma di contratti per la riparazione del sistema elettrico.

Lozynsky - come scrive il Corriere della Sera - sarebbe sotto inchiesta anche per l'acquisto di generatori, necessari soprattutto nei casi di blackout causati dagli attacchi missilistici russi. I generatori sarebbero stati pagati a settembre a prezzi gonfiati. Ma il vice ministro, sollevato dall'incarico, ha negato le accuse. Subito dopo sono arrivate le dimissioni, forzate, di Vyacheslav Negoda e di Ivan Lukerya, numeri due ai ministeri delle Comunicazioni e Territori e Sviluppo. Ieri, inoltre, a fare un passo indietro era stato anche il vice Procuratore generale dello Stato Oleksiy Symonenko, di cui si è tanto parlato per delle costosissime vacanze estive in Spagna.

A dimettersi pure il numero due dell'ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko, parte del cerchio magico di Zelensky fin dai tempi della sua carriera da attore. Nel suo caso, lo scandalo risalirebbe al settembre scorso, quando si parlò di "22 container, 389 vagoni ferroviari e 220 camion di aiuti umanitari destinati alla regione di Zaporizhzhya" che poi però sarebbero scomparsi nel nulla. Il valore sarebbe stato di oltre 7 milioni di euro. Ma la cifra sarebbe addirittura sottostimata. Tymoshenko era responsabile dei rapporti con i governatorati. A far venire qualche sospetto il fatto che spesso si sia fatto vedere a bordo del bolide elettrico della Porche, la Taycan, che diceva di aver avuto in prestito da un amico. Tra i dimissionari c'è pure Vyacheslav Shapovalov, vice ministro della Difesa, per via di un'inchiesta giornalistica, da cui è emersa l'accusa nei confronti del ministero di aver pagato prezzi eccessivi per le razioni di cibo dei soldati. Intanto Zelensky ha firmato un decreto urgente che vieta l'espatrio a quasi tutte le figure politiche e pubbliche del Paese. E sarebbero pronte pure le sostituzioni dei vertici di cinque regioni.

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