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Medvedev minaccia la Corea del Sud: "Presto vedrete le nostre armi"

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Dalla Corea del Sud, un'apertura, pesantissima, alla fornitura di armi all'Ucraina per la difesa dall'invasione russa. Apertura pesantissima perché rischia di allargare ulteriormente i confini del conflitto in caso di escalation e perché Seul è, sostanzialmente, vicino di casa della Cina, parte in causa nel conflitto.

Non a casao, dubito dopo l'apertura, è piovuta la furibonda reazione del Cremlino. Ad aprire il fuoco il super-falco Dmitrij Medvedev, il quale su Telegram ha minacciato in modo brutale la Corea del Sud. "Sono apparse nuove persone che vogliono aiutare i nostri nemici", ha premesso. E ancora: "Il presidente sudcoreano Yun Sok-yeol ha affermato che, in linea di principio, il suo Stato è pronto a fornire armi al regime di Kiev mentre fino a poco tempo fa, i sudcoreani assicuravano ardentemente che la possibilità di fornire armi letali a Kiev era completamente esclusa". Ma non è finita: "Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo Paese quando vedranno gli ultimi progetti di armi russe dai loro vicini, i nostri alleati della Corea del Nord", ha concluso Medvedev assicurando, dunque, una risposta in sostegno a Pyongyang, da sempre in guerra de facto con la Corea del Sud.

 

Dopo Medvedev, ecco anche le parole di Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, il quale per certo non ha abbassato i toni: "Un'eventuale fornitura di armi all'Ucraina da parte della Corea del Sud significherà indirettamente un certo livello di coinvolgimento in questo conflitto", ha affermato Peskov secondo quanto riportato dall'agenzia russa Interfax.

Sullo sfondo, si muove anche la Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, nel corso del suo briefing quotidiano, ha dichiarato che Pechino, in merito al conflitto in Ucraina "sostiene la parte europea nel promuovere il riavvio dei colloqui di pace il prima possibile tenendo conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti e costruendo un quadro di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile". Wang ha sottolineato che la posizione della Cina in merito alla guerra "è sempre stata chiara".

 

 

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