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Spagna, Pedro Sanchez si dimette: nuove elezioni il 23 luglio

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Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, si è assunto "in prima persona" la responsabilità dei risultati negativi del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) alle elezioni amministrative di ieri. In un discorso in televisione, Sanchez ha annunciato di aver comunicato al capo dello Stato, il re Filippo VI, la sua decisione di "sciogliere il Parlamento e procedere alla convocazione di elezioni generali per domenica 23 luglio". Del resto il voto di ieri che è stato un'ecatombe il voto in Spagna, per il Psoe, il Partito socialista d Sanchez, che ha perso praticamente tutti i posti che contano nelle elezioni amministrative, come la Comunità Valenciana, l'Extremadura e Siviglia, ed è riuscito a mettere a segno un risultato molto buono solo nella Castilla-La Mancha, dove Emiliano Garci'a-Page conserva la maggioranza assoluta. 

 

 

La sconfitta è stata forte e inaspettata per il Psoe, che in queste elezioni aspirava a preservare e persino aumentare la presa sul territorio raggiunta nel 2019, nonostante i sondaggi dessero risultati molto ravvicinati tra i blocchi di destra e di sinistra. "Molti presidenti dalla gestione impeccabile hanno smesso di esserlo", ha detto Sanchez alla tv. "Serve un chiarimento della volontà del popolo spagnolo, un chiarimento delle politiche che il governo nazionale deve applicare e un chiarimento delle forze politiche che devono guidare questa fase". "Esiste un solo metodo infallibile per risolvere questi dubbi", ha concluso il premier dimissionario. "Questo metodo è la democrazia e, pertanto, credo che la cosa migliore sia che gli spagnoli prendano la parola e si esprimano senza indugio per definire la direzione politica del Paese". 

 

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