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Pedro Sanchez, il patto scellerato sull'amnistia: qui viene giù la Spagna

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Pedro Sanchez si piega agli indipendentisti catalani. Ormai il premier socialista che tanto piace a Elly Schlein è in ostaggio dei separatisti. In Spagna infatti il Partito Socialista del primo ministro Pedro Sànchez e i gruppi indipendentisti catalani hanno raggiunto un accordo sul testo della legge di amnistia, che dovrà essere votato nei prossimi giorni al Congresso di Madrid deputati. "Dopo giorni di lavoro comune, e tenendo conto delle direttive del diritto costituzionale, europeo e internazionale", le parti "hanno raggiunto un accordo per rafforzare la legge sull’amnistia", hanno annunciato in un comunicato congiunto.

La legge riguarderà "tutte le persone legate al processo di indipendenza e sarà pienamente coerente con la Costituzione, il diritto e la giurisprudenza europea", spiega il comunicato, che non fornisce però dettagli sul testo. Da Brasilia, dove si trova, il primo ministro ha difeso una legge di amnistia che il Congresso approverà e che sarà "costituzionale e coerente con il diritto europeo". Pedro Sànchez si era impegnato a far approvare tale misura dal Parlamento in cambio del sostegno dei sette deputati di Junts per Catalunya (JxCat, Insieme per la Catalogna), il partito di Puigdemont, per la sua riconferma a novembre a capo del governo per un nuovo mandato quadriennale. E ora il patto con i catalani accende e non poco la rivolta della Spagna che crede nell'unità del Paese. Il partito popolare è pronto: Sanchez potrebbe non reggere l'onda d'urto di un passo così avventato e la Spagna potrebbe tornare al voto. 

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