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Germania, Olaf Sholz sulla graticola: chi minaccia di staccargli la spina

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"Vale la pena di lottare". Così il cancelliere tedesco Olaf Sholz si è presentato all'Onu, festeggiando la vittoria a sorpresa della Spd in Brandeburgo, come se fosse la sua. Sholz ha chiesto l'unità di tutto il partito, soprattutto nel sostegno a lui in vista delle prossime elezioni in programma nel 2025. "Andremo insieme alle elezioni federali: voglio provare a ripetere ciò che è accaduto in Brandeburgo e ciò che è accaduto nelle ultime elezioni", ha poi aggiunto. Ma la realtà in Germania è ben diversa da come l'ha descritta.

Dopo la pugnalata a Unicredit e la crisi di Volkswagen, anche il governatore uscente di Braneburgo si è sganciato dal cancelliere per poter sperare in una vittoria. E al momento, sembra che all'interno della Spd ci siano molti dubbi riguardo un'ipotetica seconda candidatura di Sholz. Secondo i media tedeschi, il leader della Spd si è convinto che la conferma della candidatura da parte della rivale Cdu di un leader poco popolare come Friedrich Merz gli garantirà una campagna elettorale in discesa. Ieri, martedì 24 settembre, i vertici della Cdu e della sorella bavarese Csu hanno confermato in effetti che sarà Merz a correre per i conservatori.

 

 

 

 

Intanto i liberali hanno incassato un risultato catastrofico: in Brandeburgo hanno ottenuto solo lo 0,8%. Sono sostanzialmente spariti, dopo una serie di batoste che aveva già subito in questi anni. E, dopo una riunione dei vertici, il segretario generale dei liberali Bijan Djir-Sarai ha fatto trapelare che il suo partito avrebbe già un piede fuori dal governo: "Sarà un autunno delle decisioni". Un "governo che non è più in grado di affrontare insieme le sfide del Paese, deve porsi qualche domanda". Scholz è avvisato.

 

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