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Massimo D'Alema, baffino il cinese fa il funerale a Putin

L'ex premier afferma di aver visto a Pechino il leader russo "affaticato e sorretto da due persone". Tutte le voci sulla salute dello zar
di Carlo Nicolatodomenica 28 settembre 2025
Massimo D'Alema, baffino il cinese fa il funerale a Putin

( Afp)

3' di lettura

Massimo D’Alema è rimasto impressionato dalle condizioni fisiche malandate di Putin. In visita a Pechino in occasione della parata di Xi, il totem della sinistra italiana ha trovato il presidente russo «molto affaticato», soprendendosi del fatto che ci fossero due persone che lo sorreggevano. «Sembrava di vedere Berlusconi nell’ultimo periodo» ha aggiunto. La constatazione di D’Alema raccolta dal Corriere della sera è solo l’ultima di un vortice di supposizione più o meno campate per aria che si susseguono incessantemente almeno dal 2005 quando si disse che Putin aveva avuto un ictus e un analista dello US Naval War College di Newport si accorse, analizzando un video, che la sua andatura appariva insolita e che il braccio e la gamba destri sembravano non funzionare correttamente. Era l’inizio di un ventennale calvario in cui il presidente russo è stato ciclicamente dato per malato, morente o già morto, sostituito da almeno due sosia. Congetture supportate più che altro da voci di corridoio e osservazioni di presunti esperti, ma che in qualche caso si sono trasformate in certezze strategiche. 

«Morirà presto, questo è un fatto, e prima o poi finirà», disse ad esempio il marzo scorso il suo rivale Zelensky, senza che si capisse se si stava riferendo a una malattia al suo stadio ormai terminale o a un possibile attentato. Di certo c’è che il presidente ucraino non è la prima volta che si riferisce in modo sibillino a una presunta dipartita di Vladimir. Nel gennaio del 2023 in occasione di un discorso virtuale tenuto dal presidente russo al World Economic Forum, disse perfino di non essere sicuro che quel Putin fosse davvero lui, cioè che in qualche modo qualcuno lo stava sostituendo o che le immagini fossero state alterate ad arte.

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Ma di altrettanto certo c’è che il Putin visto in Alaska con Trump poco più di un mese fa camminava agile e scattante sulle sue gambe senza bisogno di aiutanti. Che fosse anche quello un sosia? Difficile se non impossibile, anche se un team di ricercatori giapponesi, utilizzando software avanzati di riconoscimento facciale e identificatori vocali per confrontare registrazioni note con quelle sospette, ha concluso che Putin di sosia ne ha almeno due. Più facile però che in Alaska, se davvero malato fosse stato «messo in piedi» da interventi farmacologici. Le ipotesi più gettonate sono quelle che soffra di Parkinson o di un cancro, se non di entrambi. Di Parkinson in particolare si è parlato quando nell’aprile del 2022 durante l'incontro televisivo con il suo ministro della Difesa si tenne aggrappato al tavolo per 12 minuti buoni, come se volesse nascondere un possibile tremore alla mano. In tal caso in Alaska potrebbe essere stato sottoposto a un overdose di levodopa, il che spiega anche il crollo successivo a Pechino visto da Baffino. 

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Di cancro si è parlato in varie occasioni, tipo quando è stato visto con un livido sul dorso della mano e una cicatrice sul collo, segni compatibili con un trattamento per il tumore alla tiroide che gli sarebbe stato somministrato a Sochi, sul mar Nero, dove si reca spesso. Convinto che sia affetto da entrambe le malattie e forse anche qualche cosa di più è lo storico e analista politico russo Valery Solovei. Nel dicembre 2022, Solovei annunciò che Putin era in cura con farmaci antitumorali per un cancro in stadio avanzato non specificato e che la fine fosse già in vista. «Putin non vivrà abbastanza per vedere la fine dell’autunno», disse ancora il 23 ottobre 2023. Quattro giorni dopo ne annunciò la morte e tuttora insiste sul fatto che il Putin attuale è una controfigura.