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Nord Stream, la Cassazione: no alla estradizione in Germania dell'ucraino arrestato a Rimini

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mercoledì 15 ottobre 2025
Nord Stream, la Cassazione: no alla estradizione in Germania dell'ucraino arrestato a Rimini

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La Cassazione ha annullato con rinvio la decisione della Corte di Appello di Bologna che aveva disposto la consegna, in esecuzione di un mandato d'arresto europeo, alla Suprema Corte Federale di Cassazione della Germania di Sehrii Kuznietsov, l'ucraino arrestato a Rimini, dove si trovava in vacanza con la famiglia, per il sabotaggio ai gasdotti Nord Stream.

I supremi giudici hanno disposto un nuovo processo davanti a un diverso collegio della corte d'appello di Bologna. Nel corso dell'udienza di oggi, riferisce l'avvocato Nicola Canestrini, difensore dell'ucraino, la Procura Generale ha chiesto l'accoglimento di uno dei motivi del ricorso della difesa, relativo "alla erronea qualificazione giuridica dei fatti contenuti nel mandato di arresto europeo. Tale errore - spiega il penalista - aveva comportato una lesione del diritto del mio assistito a partecipare effettivamente al proprio processo, in violazione dei principi del giusto processo sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dal diritto dell'Unione europea La Suprema Corte ha condiviso questa impostazione, disponendo l'annullamento con rinvio. Le motivazioni della decisione seguiranno fra alcune settimane".

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Alla luce di quanto deciso, "valuterò nei prossimi giorni se sussistono i presupposti per chiedere la scarcerazione del mio assistito, venuto meno il titolo giuridico che sorreggeva la misura - afferma l'avvocato Canestrini -. Questa decisione conferma che anche nei rapporti di cooperazione giudiziaria penale europea, i diritti fondamentali e le garanzie processuali non possono mai essere sacrificati alla ragion di Stato. Né l'efficienza né la pressione politica possono giustificare la compressione del diritto a un processo equo: lo Stato di diritto vive solo dove i diritti prevalgono sul potere".

Nel frattempo, sempre riguardo all'attacco al gasdotto di 3 anni fa, da inserire nello scenario della guerra in Ucraina e dei tesissimi rapporti tra la Russia e l'Europa riguardo al rifornimento energetico, venerdì prossimo un tribunale polacco dovrà decidere se un altro sospettato in stato di fermo verrà estradato in Germania. Il suo avvocato, Timoteusz Paprocki, lo ha confermato alla Dpa. Volodymyr Z., ucraino ricercato dalla Germania anche lui in base a un mandato d'arresto europeo, è stato arrestato la scorsa settimana a Pruszkow, vicino a Varsavia. Un tribunale polacco ha ordinato la custodia cautelare in carcere per 40 giorni. Durante questo periodo, le autorità polacche intendono acquisire familiarità con i fascicoli tedeschi.

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L'agenzia di intelligence interna polacca (Abw) ha già perquisito l'appartamento del sospettato. Ciò è stato fatto nell'ambito delle indagini condotte dalla Procura polacca dal 2022, ha dichiarato il portavoce del coordinatore dell'intelligence, secondo l'agenzia di stampa Pap. Il caso ha anche implicazioni politiche per le relazioni tra Germania e Polonia. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha recentemente dichiarato che non era nell'interesse del suo Paese perseguire l'uomo o estradarlo in un altro Paese. Il governo di Varsavia si è opposto fin dall'inizio alla costruzione del gasdotto, avvertendo che avrebbe potuto essere utilizzato dalla Russia come strumento di ricatto. Secondo la Procura Federale di Karlsruhe, Volodymyr Z., 46 anni, è un sub esperto che avrebbe fatto parte del gruppo che ha piazzato esplosivi sui gasdotti Nord Stream vicino all'isola di Bornholm. Si dice che l'ucraino abbia partecipato alle immersioni necessarie. La Procura Federale lo accusa di cospirazione e di sabotaggio.