Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas "ha sentito la spada sul collo" ed è stato costretto ad accettare l'attuale accordo su ostaggi e cessate il fuoco solo perché l'esercito israeliano è entrato a Gaza City, "il suo ultimo grande bastione". "Hamas ha capito di essere prossimo all'annientamento - ha affermato Netanyahu, intervenendo alla Knesset tra le proteste dell'opposizione - Se avessi ascoltato chi mi chiedeva di fermare la guerra e arrendermi, oggi Hamas e tutto l'asse iraniano avrebbero riportato una vittoria schiacciante. Tutti gli israeliani sarebbero saliti in cielo in una nube nucleare". Netanyahu ha accusato Hamas di aver "violato palesemente" la tregua con l'attacco mortale di ieri contro le truppe israeliane a Rafah, spiegando che in risposta Israele "ha colpito con 153 tonnellate di esplosivi decine di obiettivi, inclusi alti comandanti".
"Il cessate il fuoco non è un permesso per Hamas di minacciarci. Ci sarà un prezzo molto pesante per ogni aggressione contro di noi", ha avvertito. Il premier ha aggiunto che alla fine della seconda fase della tregua "l'apparato militare e di governo di Hamas sarà eliminato", ribadendo che Israele "ha rafforzato la propria deterrenza, ha raddrizzato la schiena e ha riportato a casa i suoi ostaggi". "La campagna non è finita - ha concluso - La pace si fa con i forti, non con i deboli, e oggi tutti sanno che Israele è un Paese più forte che mai". Intanto l'esercito israeliano ha lanciato un attacco di artiglieria a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta Al Jazeera Arabic. E il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha rivolto un avvertimento chiaro ai tagliagole di Hamas: "Se Hamas romperà la tregua sarà annientato".