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Fumo, risparmi fino a 1 miliardo se gli italiani cambiassero le abitudini più dannose

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Il sistema sanitario nazionale risparmierebbe fino a 1 miliardo di euro all'anno se gli italiani cambiassero alcune delle abitudini più dannose per la loro salute. Lo rivela uno studio inglese condotto dalla Brunel Business School di Londra, che si è focalizzato sulle possibili ripercussioni di fumo, scarsa attività fisica e consumo eccessivo di alcol sul sistema sanitario ed economico italiano.

Alla base dello studio, condotto da Francesco Moscone – professore della Brunel University di Londra ed economista all’Università Ca Foscari Venezia –, ci sono sia fonti ISTAT che fonti Eurostat. A colpire è soprattutto il dato sul fumo e il suo impatto su decessi evitabili e dimissioni ospedaliere. Stando a quanto sottolineato dalla ricerca, una diminuzione di appena l'1% dei fumatori potrebbe portare a un risparmio di circa 331 milioni di euro in tutte le Regioni. Inoltre, se il 50% dei fumatori passasse dalle sigarette tradizionali ad alternative come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, il Servizio Sanitario Nazionale sarebbe in grado di risparmiare ben 722 milioni di euro all'anno in termini di malattie legate al fumo. 

La stessa analisi è stata fatta in precedenza anche sul sistema sanitario Inglese: nel caso del Regno Unito, secondo gli economisti, se metà dei fumatori inglesi passasse dalle normali sigarette ai dispositivi elettronici e al tabacco non combusto, il sistema sanitario potrebbe risparmiare fino al 13% della spesa, ovvero circa 500 milioni di sterline. Su questo fronte il governo inglese ha già preso dei provvedimenti: nel 2019 ha annunciato l'obiettivo di rendere l'Inghilterra "libera dal fumo" entro il 2030. Inoltre, nei giorni scorsi il premier britannico Rishi Sunak ha parlato dell'intenzione di mettere in atto una stretta sul fumo fra i giovani, con l'obiettivo di aumentare di un anno, ogni anno, l'età minima richiesta per comprare sigarette.

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