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Fabrizia Carminati, le confessioni-terremoto: "Ho avuto una storia con Silvio Berlusconi. E quella volta in cui, con Veronica Lario..."

Giovanni Terzi
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Era l'inverno del 1985 quando venni selezionato per partecipare ad un gioco-quiz su Canale 5. Il nome di quel programma era Help tutto per denaro e a condurlo c'erano Fabrizia Carminati e i Gatti di Vicolo Miracoli. 

Aspettai quasi venti giorni di registrazioni, ma davanti a me c'era il super campione che vinceva sempre, così che non si aprirono mai le porte del gioco a premi. Disdetta! Così arrivò il Natale e, alla ripresa delle registrazioni, non andai più negli studi di Cologno Monzese per partecipare a quella trasmissione; gli esami in università mi reclamavano. Ma quell'esperienza mi rimase impressa, così come la conduttrice: bergamasca, tosta e spigliata, quella Fabrizia Carminati che improvvisamente era scomparsa dalle reti nazionali. 

E così ho chiesto al mio amico Giorgio Restelli il suo numero di telefono perché desideravo intervistarla per conoscere qualcosa in più di lei. «Non sono abituata a rilasciare interviste perché ho la mia vita più che appagante, ma per Libero accetto perché mi piace molto Vittorio Feltri; dice ciò che pensa ed è bergamasco come me». Così iniziamo la nostra chiacchierata, all'inizio della quale immediatamente porto in dote quel mio ricordo di quella divertentissima trasmissione a cui non riuscii mai a partecipare. «Erano anni meravigliosi ed io sono stata veramente fortunata ad averli vissuti professionalmente». 

Ma adesso cosa fa Fabrizia Carminati? Ho un sacco di cose da fare anche se non lavoro, può sembrare una contraddizione ma è così». Mi spieghi.
«Innanzitutto mi occupo di mio marito, che per troppo tempo ho trascurato, e di mio figlio Massimiliano; entrambe le cose mi danno enormi soddisfazioni. Due anni fa ho smesso di lavorare per Primantenna una rete privata, dove facevo un programma di cucina». 

Perché ha smesso?
«Gli sponsor iniziavano a mancare ed ho così deciso di chiudere e dedicarmi alla mia famiglia ed a me». 

Cosa significa che si dedica a se stessa? 
«Vado in palestra e cerco di mantenermi in forma. Alla mia età è importante. Anzi le consiglio questa nuova pratica la "crioterapia (011CRYO)" dove, attraverso l'azoto, si arriva a meno 160 gradi in tre minuti. La faccio tre volte alla settimana e devo dire che è straordinaria. Me l'ha consigliata mio figlio». 

Anche lui usa questa questa pratica innovativa? 
«Massimiliano ha quarantotto anni ed è un super atleta, fa Triathlon e l'anno scorso è stato Finisher all'Ironman di Cervia con un suo primo ottimo risultato... ed è solo all'inizio. Io e mio marito siamo andati a vederlo». 

Mi diceva che gli anni '80 sono stati straordinari. Lei come incominciò?
«Per caso. Facevo la modella perché, nonostante non fossi altissima, ero molto proporzionata. Mi chiamarono, quelli della mia agenzia, per fare da valletta a Zingonia, una località in provincia di Bergamo. Li c'era Mike Buongiorno che presentava e quando mi vide disse "Ma sei americana?". Forse perché ero bionda è piena di efelidi. La serata finì così. Poi, sempre nel 1979, la mia agenzia mi chiamò per dirmi se volevo fare un provino per Canale58. Accettai». 

E come andò? 
«Andai a Milano 2 e mi accolse Sancrotti, assistente di studio, ero in un piano interrato insieme a trenta bellissime ragazze. Sancrotti entrò e mi disse "Mike Buongiorno vuole te". Rimasi senza parole». 

Non se lo aspettava per niente?
«Ero arrivata a Milano 2 con la mia 500 e non avrei mai immaginato di firmare il mio contratto con Silvio Berlusconi».

Fu lui in persona a firmare il contratto?
«Sì. E tengo ancora una copia di quella meravigliosa esperienza». 

Ma lei ebbe una relazione con Silvio Berlusconi? 
«Assolutamente sì. È un uomo affascinante ed galante. Veniva sempre ad ogni registrazione che facevo e poi ci portava tutti fuori a mangiare allo Sporting di Milano 2 alla sera. Era piacevole, intelligente e si metteva a cantare e suonare al pianoforte. Furono anni irripetibili». 

E poi come finì?
«Ad un certo punto dissi che ero innamorata di un uomo (oggi il mio marito) e così una sera mi portò a vedere al Teatro Manzoni di Milano. In quella occasione c'era una bellissima donna come protagonista che di nome faceva Veronica Lario». 

La futura moglie?
«Alla fine dello spettacolo dissi a Berlusconi di andare in camerino a complimentarsi con l'attrice protagonista e lui naturalmente lo fece». 

Possiamo dire che fu lei Fabrizia a gettarlo tra le braccia della futura Berlusconi?
«Non abbiamo la prova contraria e comunque quella sera andò dalla Lario». 

E lei, Fabrizia? 
«Io il 15 dicembre 1990 mi sposai con Mimmo ... non le dice niente questa data?». No, perché? «Perché sempre il 15 dicembre del 1990 si sposò anche Berlusconi con Veronica. Senza dircelo ci siamo sposati nello stesso momento e lui fece un gesto davvero affettuoso». 

Quale?
«Il giorno dopo mi arrivò un telegramma con scritto "Scusa il ritardo, ma ero quel giorno molto impegnato anche io", firmato Silvio». 

Parla di Berlusconi con grande amore. 
«Certo, se ho una relazione è perché c'è amore, di lui ho un bellissimo ricordo». 

Lei ha lavorato con tanti grandi partendo da Mike Bongiorno. Che rapporto avevate? 
«Lo devo ringraziare perché mi ha insegnato la professione. Ho imparato tutto da lui. Umanamente non abbiamo mai avuto rapporti di amicizia». 

E con Dorelli, Scotti, Columbro? 
«Con Marco Columbro forse ho mantenuto un minimo di amicizia. Con tutti gli altri ho sempre tenuto separata la mia vita provata da quella pubblica. Anche con i Gatti di Vicolo Miracoli si lavorava benissimo ma poi io scappavo da mio figlio. A vent' anni ero già mamma ...». 

Oltre che a Mediaset lavorò anche in Rai? 
«Sì, con Raffaella Carrà nel 1990, la trasmissione era Venerdì, sabato, domenica Raffaella». 

Come si trovò? 
«La Carrà è una primadonna e da star si è sempre comportata anche con me. Commentava gli abiti che indossavo e se, per caso, la mia gonna era più corta della sua mi faceva cambiare». 

Poi improvvisamente lei scomparì dalle scene televisive. Come mai? 
«Non l'ho mai capito! Iniziavo a chiamare la Ruffini e altre persone di Mediaset ma tutte mi rispondevano nello stesso modo...». 

E come? 
«Non ci sono programmi... Allora iniziarono a chiamarmi per qualche ospitata ma a parte Il gioco dei nove ho preferito uscire dalle scene». 

Ha sofferto per questo? 
«Se non mi è venuto un esaurimento nervoso in due anni è olo perché amo la vita e la mia famiglia mi è stata sempre accanto. Però penso che la mia storia sia simile a tante altre nel mondo dello spettacolo».

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