Cerca
Cerca
+

Barbara D'Urso, la confessione su Miguel Bosé: "La storia con lui? Ero troppo piccola, e così...", perché è finita malissimo

Francesco Fredella
  • a
  • a
  • a

 "La mia unica sfida è quella contro me stessa... Non mi arrendo, rido, resisto e quindi vinco", Barbara D'Urso stakanovista doc. Inarrestabile. Ora si racconta in un’intervista a Il Corriere della sera. Tra un mese torna a Cologno Monzese in tv con il suo inossidabile Pomeriggio5. Intanto, corre e si allena. "Nessuna metafora. Correre con questo caldo è una noia, ma io non mi dico mai “non ce la faccio”, perché superare i miei limiti è la sfida di tutta la mia vita, fin da piccola", dice la D’Urso. Che assicura: “Farò tv fino al 2050”.

Per lei una sola parola d’ordine: “Io ce la devo fare”. Un motto. Un imperativo. Ed inizia sulle pagine del Corriere della sera la sua operazione rewind. “Vivevo a Napoli, in una casa meravigliosa, avevo tutto, poi, io ho sette anni e mamma si mette a letto. Ogni tanto, si alzava, poi, sempre meno. Le sue braccia erano sempre più nere, per le flebo. Io e i miei fratelli ancora abbiamo la fobia degli aghi. È morta che Alessandro aveva 3 anni, Daniela 7, io 11. Nessuno ci ha detto perché venivano tanti medici. Insomma, sei piccola, fai i turni per tenere il panno ghiacciato sulla fronte di mamma, non sai se guarisce, che ha... Per forza ti dici: io, a questo, devo sopravvivere. Poi, all’improvviso, mamma non c’è più e di lei in casa non parleremo mai più. Come se quella tragedia fosse normale. Da allora mi porto dietro quest’imperativo di sopravvivenza e il rigore di mamma, che ho nel Dna”, racconta Carmelita.

 

 

 

Sogna di diventare danzatrice, ma poi sua madre muore. “Nessuno mi ha più iscritto a danza. La mia vita diventa un’altra. Ma da quando sono scappata da casa a 18 anni ricerco voracemente la danza. Alle sei mi alzo e già sono alla sbarra”, dice la D’Urso. "Papà si era risposato, erano arrivati altri tre fratelli e, quando stava per lasciare questa nostra meravigliosa famiglia allargata per un’altra, non potei accettarlo. In più lui era pazzescamente severo. A 16 anni, il sabato pomeriggio, mi era vietato andare a ballare. Io ci andavo, fingendo di essere al cinema". Poi la fuga di casa. Che racconta riavvolgendo il nastro raccontando del secondo matrimonio di suo padre. “Gli dissi che me ne andavo e lui: se te ne vai, per me, sei morta. Così è stato, per quattro lunghi anni. Uscii con sole 15 mila lire in tasca. Non sapevo far niente, ma ero una bella ragazza. Iniziai a sfilare per i campionari, mi ci pagavo una stanza. Poi tentai il salto a Milano”, continua a raccontare. Davanti a lei anni faticosi. “Avrei potuto facilmente fare la bella vita, accettare compromessi, ma l’educazione rigida era dentro di me. Non ho neanche mai dato un bacio in bocca a uno per lavorare. Sempre torniamo alla sfida con me stessa”. 

Poi le prime pubblicità e la tv, che arriva tramite un’agenzia. Lei ricorda quegli anni così: “Sono stata presa a Telemilano, la prima tv di Silvio Berlusconi. Era il ‘77. Facevo la signorina buonasera, un programma con Claudio Lippi e, ogni sera, uno in diretta. Vivevo in quel sottoscala di Milano 2. È buffo: praticamente era la stessa vita che faccio oggi a Mediaset”. Da settembre non ci saranno «Domenica Live», «Live Non è la D’Urso»: la D’Urso farà solo «Pomeriggio 5».  "Ci saranno proposte di intrattenimento in prime time per me. È un passaggio necessario. Ho parlato a lungo con Pier Silvio Berlusconi, mi ha spiegato il suo punto di vista e lo condivido totalmente: col Covid, la realtà che ho sempre raccontato facendo informazione si è talmente intrisa anche di tragedia, che è sempre più difficile voltare pagina su argomenti leggeri. Mi ha detto: ho bisogno che delle cento anime che hai ne tiri fuori due, una per l’informazione e una per il puro intrattenimento. Per cui è in maturazione una prima serata d’intrattenimento e, dal 6 settembre, riparte l’informazione quotidiana di Pomeriggio 5 sulla rete ammiraglia, con la cronaca di tutti i tipi e la politica, dando spazio anche alle storie di persone comuni e all’Italia positiva che ha valori. Non mancheranno i miei “timbri”: chi ti picchia non ti ama; sì alle telecamere in asili e Rsa; stop all’omofobia...", svela. 

 

 

 

Capitolo amore. Sempre un rebus per i gossippari. Ma la D’Urso racconta: "C’è una persona speciale a cui ho dato il permesso di corteggiarmi, un corteggiatore in prova". In passato, tra l’altro, un suo fan speciale è stato Miguel Bosé. Ed il pubblico ha sognato. Lei frena: “Ma ero piccola”.  Ora la D’Urso pensa in grande con Pedro Almodóvar. “Sono pazza di lui, sogno di girare un suo film con la sua musa e mia amica Rossy De Palma”.

 

 

 

Dai blog