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Pisapia bidona gli islamiciMeglio il mare del ramadan

I fedeli di Allah avevano invitato il sindaco milanese per la fine del mese sacro. Ma lui resta in ferie in Liguria e gli manda un assessore

Matteo Legnani
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Domenica 19 agosto sarà uno dei giorni più caldi dell'anno, il picco di "Caligola". Meglio trascorrerla, quella domenica, al mare tra un bagno e l'altro, piuttosto che nel catino infuocato dell'Arena, tra i marmi napoleonici che moltiplicano il calore. Questo deve aver pensato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nel dire no agli islamici che proprio domenica festeggeranno (a Milano come nel resto del mondo) la fine del mese sacro di Ramadan. I fedeli di Allah, per bocca del rappresentante della moschea di viale jenner Hamid Shaari, avevano invitato il primo cittadino vendoliano a partecipare alla festa. Quando lui s'è mostrato incerto sul da farsi, qualche giorno fa, hanno minacciato di offendersi, dicendo che Pisapia aveva presenziato nei mesi scorsi ai riti di altre comunità religiose. Peraltro, lo stesso Pisapia, in campagna elettorale, aveva promesso agli stessi islamici che se lui fosse diventato sindaco (al posto della Moratti) avrebbe risolto la questione-moschea nel capoluogo lombardo. Ebbbene, dalla sua elezione sono ormai passati 15 mesi e in città sul fronte islamico nulla è cambiato dall'era Moratti. Ieri il sindaco ha detto che no, all'Arena non ci sarà. Meglio Santa Margherita Ligure, nota località balneare della Milano-bene (radical-chic come Pisapia compresi). All'Arena ci manderà un suo assessore. Non fa una grinza.

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