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Venezuela, scompare un aereocon a bordo il figlio di Missoni

Sul bimotore di cui si sono perse le tracce nei cieli sull'arcipelago di Los Roques c'erano quattro italiani

Nicoletta Orlandi Posti
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  E' scomparso nel nulla nei cieli venezuelani un areo da turismo con a bordo quattro italiani. Tra loro Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio Missoni. Del velivolo, un piccolo bimotore britannico Norman BN2, si sono perse le tracce mentre sorvolava le acque dell'arcipelago Los Roques. L'aereo, con a bordo i due piloti e quattro italiani originari delle province di Brescia e Varese, era decollato dallo scalo di Los Roques e doveva atterrare all'aeroporto internazionale Simon Bolivar di Maiquetia, a 20 chilometri da Caracas. I quattro italiani facevano parte di un gruppo che con altri due amici, giunti a Caracas con un altro volo, aveva trascorso il Natale e il Capodanno nell'arcipelago. "L'ultimo contatto si è registrato a 10 miglia nautiche da Los Roques", ha riferito il ministro dell'Interno venezuelano, Nestor Reverol. La Farnesina ha fatto sapere di aver attivato tutti i canali di informazione in Venezuela e che l'Unità di crisi è in stretto contatto con le autorità locali.  Le vittime - Dall'elenco fornito dalle autorità venezuelane risulta che, oltre al figlio di Missoni, sull'aereo da turismo viaggiava una coppia di suoi amici, Elda Scalvenzi e Guido Foresti, e un'altra donna, Maurizia Castiglioni. Il pilota e il copilota, entrambi venezuelani, avevano rispettivamente 72 e 45 anni. Alle ricerche partecipano diverse unità della Guardia costiera, due motovedette della Marina e tre aerei venezuelani. A loro si aggiungerà anche una nave oceanografica per le ricerche nei fondali. La magistratura venezuelana ha aperto un'inchiesta sulle cause dell'incidente, di cui si ignorano le cause. Coincidenze inquietanti - Per una straordinaria coincidenza esattamente cinque anni fa, il 4 gennaio 2008, nella zona era scomparso un altro aereo da turismo della compagnia Transaven con a bordo otto italiani. In quella occasione non furono mai trovati nè i resti del velivolo nè i corpi dei passeggeri, a esclusione di quello del co-pilota venezuelano, che fu recuperato in alto mare. L'aereo, un Let l-410 di fabbricazione ceca, era partito da Caracas e se ne persero le tracce dopo che il pilota aveva segnalato un guasto ai motori. A bordo si trovavano una famiglia della provincia di Treviso, Paolo Durante, la moglie Bruna e le due figlie Emma e Sofia, di otto e sei anni; una coppia romana, Stefano Fragione e Fabiola Napoli; e due amiche bolognesi, Annalisa Montanari e Rita Calanni Rindina. Oltre al pilota e co-pilota, vi erano altri quattro passeggeri: tre donne venezuelane e uno svizzero. Ed è proprio di questi giorni la notizia che forse quell'aereo non precipitò ma fu dirottato da un gruppo di narcotrafficanti colombiani. Il 'giallo', i cui contorni sono stati descritti dal settimanale 'Oggi', potrebbe essere risolto a breve: una nave dotata di apparecchiature sofisticate per i rilievi marini sarà il 30 gennaio sul luogo della scomparsa alla ricerca del relitto. Vecchio velivolo - L'aereo scomparso aveva 45 anni di voli alle spalle. Lo riferisce il sito del Nacional, un giornale locale. Il velivolo è un piccolo bimotore britannico, il Norman BN2 Islander, che risulta immatricolato nel 1968. Dal 1965 l'Islander della Britten-Norman è uno dei velivoli leggeri più venduti nel mondo (ne sono stati prodotti 1300 esemplari) e tuttora ve ne sono in circolzione 750 che fanno servizio charter o di linea.   

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