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Ecco come lo Stato vi estorce denaro: le nuove lettere

Nicoletta Orlandi Posti
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"Apriamo le pagine di Libero a chi vorrà segnalarci la sua storia, raccontando i soprusi di cui si sente vittima", ha scritto il direttore Maurizio Belpietro. "Forse, denunciare l'aggressione di uno Stato che manda i suoi uomini a fare i gabellieri così come facevano nel passato i castellani del Medioevo contribuirà a farci sentire un po' meno sudditi". Di seguito alcune delle lettere già arrivate. Raccontateci la vostra storia scrivendo a [email protected]. E gli ordini professionali? Egr. Direttore, il contenuto del vostro articolo del 26 aprile 2014 è vero e completamente condivisibile. Rivela una realtà che tutti coloro che lavorano nel campo fiscale hanno sempre saputo. Gli Ordini Professionali avrebbero avuto il dovere di denunciare i comportamenti vessatori della Agenzia delle Entrate nei confronti dei contribuenti,ma hanno sempre taciuto facendo finta di non sapere. Questa è un'altra vergogna del nostro paese e dimostra la inutilità degli Ordini Professionali che servono solo a coloro che vengono nominati nel Consiglio direttivo come biglietto da visita per darsi visibilità ed importanza di ruolo nel campo della professione. Quando sento nei servizi televisivi i vari Ministri dell'Economia che si sono succeduti o gli alti Dirigenti della Agenzia delle Entrate che si riempiono la bocca con annunci sui grandi risultati ottenuti nella lotta alla evasione,mi monta uno sdegno e una rabbia infinite perché è una grande bugia. Responsabilità la hanno anche i mezzi di informazione,soprattutto quelli del settore, che in tutti questi anni non hanno mai trattato il tema della lotta all'evasione dicendo la verità al cittadino ignaro. E' la prima volta che un giornale dice finalmente le cose come stanno veramente. Grazie e spero che continuerete su questa strada,anche se in solitaria rispetto agli altri giornali,perché c'è bisogno che gli italiani ,anche quelli non toccati dal problema come i dipendenti,sappiano come stanno veramente le cose. Un lettore Condivido in toto Egregio dottore, condivido in toto tutto ciò che ha riferito il collega gdf. Un ispettore della finanza con 29 anni di servizio Quegli appostamenti... Ho letto l'articolo «Svelato il bluff della lotta all'evasione - I veri furbi sono quelli in divisa». Le confesso di aver provato un forte dolore scorrendo le parole da Lei scritte e mi sono mentalmente confrontato con la mia realtà lavorativa, del tutto diversa da quella evidenziata tra le righe. Quando c'era la disponibilità di obsolete macchine da scrivere, acquistavamo di tasca nostra personal computer da utilizzare in ufficio, spendevamo denaro in libri, in abbonamenti al Sole 24 Ore, effettuavamo appostamenti con le nostre auto private. Potrei scrivere pagine e pagine sulla mia esperienza sino ad ora avuta, sono orgoglioso di svolgere con impegno e serietà le mie mansioni, completamente lontane dalle situazioni da Lei narrate. La considero una seria persona. Distinti saluti Maresciallo Aiutante Fabio Cardinali Massima discrezionalità Ho appena letto il Suo articolo relativo alla questione fisco-rivelazioni di un maresciallo della GdF. Condivido pienamente quanto da Lei scritto e confermo che in GB, dove vivono e lavorano mio figlio con la nuora, le cose stanno proprio così: chi controlla lo fa con il massimo della discrezione. Sono tornato mercoledì da un viaggio in quel Paese e penso che l'aver mantenuto la sterlina sia per loro una fortuna. Congratulazioni per le chiarissime considerazioni in materia. Cordiali saluti e buon lavoro. Aldo Mondino Scandalo internazionale Insistete su questo tema, sollevate uno scandalo internazionale. E' troppo importante per tutte le imprese, poiché la maggior parte di quelle che fuggono all'estero lo fanno per no subire il ricatto fiscale da parte di uno Stato farabutto. Forza, andate avanti, bisogna sollevare il velo che copre questa vergogna italiana. Giancarlo Le vite distrutte Gentile direttore, non mi permetto di dirLe come hanno fatto alcuni che avete scoperto l'acqua calda, anzi complimenti per aver avuto il coraggio di scrivere delle cose che, per quanto ovvie, nessuno osava nemmeno dire. Figurarsi scriverle. Il fenomeno è più ampio di quanto descritto e non investe "solo" gli accertamenti fiscali e contabili da parte degli Enti preposti. Il problema dei numeri (quelli statistici tanto per intendersi) riguarda anche gli arresti, i fermi. Crede che a qualcuno importi qualcosa se dopo anni di processi, Tizio o Caio vengano assolti o prosciolti dalle accuse? A chi li ha indagati, o peggio arrestati non interessa nulla. Sono serviti a fare NUMERO. Si informi e controlli quanti imprenditori dalle mie parti (quelli della terra cd. dei fuochi) si sono visti assoggettare a sequestri patrimoniali poichè ritenuti contigui ad associazioni malavitose. Le loro aziende gettate sul lastrico. Le loro famiglie e quelle dei loro dipendenti distrutte. Poi, magari dopo anni, sono stati ritenuti non affatto prestanomi ed hanno avuto indietro i loro beni ormai mere scatole vuote. Cordialità. Avv. Mariano Omarto Leggi qui le precedenti lettere arrivate in redazione

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