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Lavoriamo 162 giorni per pagare il FiscoIl "tax freedom day" slitta al 12 giugno

Nicoletta Orlandi Posti
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Italia, paese delle tasse: sono ben 162 i giorni 'divorati dal fisco' ogni anno. E così per festeggiare il 'Tax Freedom Day', tradotto con il "Giorno della libertà iscale", che nel 1990 poteva essere festeggiato il 20 maggio e nel   2013 dovrà attendere il 12 giugno. Colpa anche dell'aumento delle tasse locali, frutto del federalismo. Se nel 1990 bastavano infatti 8 giorni per pagarle ora ne servono 26, secondo i calcoli di Confesercenti che lancia il monito: "Bisogna invertire una tendenza che penalizza le famiglie e le imprese  del nostro Paese". Pressione fiscale al 44,4% - "Lo ha certificato, da ultimo, lo stesso Governo, con il recente  Documento di economia e finanza", puntualizza il sindacato dei commercianti sottolineando che "abbiamo appena segnato il record della pressione fiscale, con il 44% del 2012, e già siamo pronti a superarlo di slancio con l'ulteriore aumento atteso per il 2013 (44,4%). E il futuro, sempre stando alle valutazioni ufficiali, non promette nulla di buono: le previsioni 'tendenziali' (quelle che diventeranno realtà se non si farà nulla) ci dicono che la 'maledizione' del 44% ci accompagnerà (decimo più, decimo meno) almeno fino al 2017". Primi nel total tax rate - Comparando il nostro peso fiscale con gli altri Paesi emerge l'insostenibilità di quello italiano. L'Italia è infatti "al primo posto in Europa nel 'total tax rate' (somma delle imposte sul lavoro, sui redditi d'impresa e sui consumi), con un 68,3% che ci vede quasi doppiare i livelli di Spagna e Regno Unito e ci colloca bel oltre quello della Germania (46,8%)". Inoltre siamo ai più alti livelli   europei quanto a numero di ore necessarie per adempiere agli obblighi   fiscali (269): 2,5 volte il Regno Unito, il doppio dei paesi nordici (Svezia, Olanda e Danimarca) e della Francia, un terzo in più rispetto al Germania. E in coda, fra i paesi Ocse, nella graduatoria di efficienza della Pubblica Amministrazione, con un valore (0,4) pari  a un quarto di quello misurato per la Germania e il Regno Unito.

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