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Minacce, furti, stupri: arrestati quattro poliziotti romani

Gli uomini lavoravano nella sezione antiprostituzione della squadra mobile di Roma: erano diventati il terrore dei commercianti della zona

Marta Macchi
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Violenza sessuale, corruzione, falso e furto: questa l'accusa che pende sulla testa su quattro poliziotti che lavoravano nella sezione antiprostituzione della squadra mobile romana. Arrestati, dai loro stessi colleghi su ordine del gip del Tribunale. In manette - La squadra mobile della Questura di Roma e la sezione di p.g presso il Tribunale hanno eseguito questa mattina, 1 giugno, quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli uomini. A finire in manette sono due ispettori , un sovrintendente ed un assistente della Polizia di Stato che prestavano servizio presso la Questura di Roma. Le accuse- Dopo una serie di indagini è stato possibile giungere all'identificazione dei "corrotti". Secondo gli inquirenti i poliziotti avrebbero commesso diversi reati tra cui aver trafugato, tra il 2009 e il 2010, ingenti somme di denaro ad alcuni commercianti stranieri e aver da loro preteso elargizioni in cambio di mancate denunce. Per quanto riguarda le accuse di violenze sessuali queste sarebbero state consumate a danno di alzune prostitute della zona. La denuncia - L'indagine è stata aperta dopo che un commerciante straniero ha sporto denuncia nei confronti dei quattro uomini. Vessazioni, minacce, false denunce: i poliziotti, che si presentevano sempre in divisa, prendevano di mira i commercianti chiedendo loro denaro, migliaia di euro, con la minaccia - a chi non avesse pagato - di chiudergli l'attività.

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