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Crac S. Raffaeleal faccendiereDaccò 9 anniin appello

Pena ridotta di un anno al faccendiere coinvolto nel dissesto dell'ospedale milanese. Resta la condanna per bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere

Matteo Legnani
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Il faccendiere Pierangelo Daccò è stato condannato in appello a nove anni di reclusione per il dissesto dell'ospedale San Raffaele di Milano. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano. In primo grado l'imprenditore milanese era stato condananto a 10 anni per bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere. La corte, nel condannare a un anno in meno di carcere l'imputato, ha accolto la richiesta del procuratore generale di escludere dalla pena l'aggravante di transnazionalita' del reato di associazione a delinquere. La sentenza ha confermato anche la condanna al pagamento da parte di Daccò di 5 milioni di provvisionale alla parte civile, la Fondazione Monte Tabor in concordato preventivo.

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