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Occhio alle imprecazioni:"Italia, paese di m... è vilipendio"

La Cassazione ha giudicato colpevole un uomo che ha pronunciato la frase davanti ai carabinieri

Nicoletta Orlandi Posti
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Compie reato di vilipendio alla nazione chi si lascia scappare frasi del tipo "Italia paese di m....". La Cassazione ha per questo confermato la condanna inflitta a un 71enne, il quale, fermato dai carabinieri perchè viaggiava su un'auto con un solo faro acceso, si era lasciato andare ad invettive quali "in questo schifo di Italia di m....",  contestando la contravvenzione che gli stava per essere elevata. La Corte d'appello di Campobasso lo aveva condannato a pagare una multa di mille euro, pena interamente coperta da indulto, sentenza confermata dai giudici della prima sezione penale di 'Palazzaccio'. La motivazione della sentenza - "Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo - si legge nella sentenza depositata oggi - non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva": per integrare il reato, previsto dall'articolo 291 del codice penale, "è sufficiente una manifestazione generica di vilipendio alla nazione, da intendersi come comunità avente la stessa origine territoriale, storia, lingua e cultura, effettuata pubblicamente". Il reato in esame, spiega la Suprema Corte, "non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l'offesa alla nazione, cioè un'espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l'onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall'autore". 

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