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Costa Concordia, il processo: Francesco Schettino chiede il patteggiamento

Francesco Schettino

Insieme a lui in aula la ballerina moldava Domnica Cemortan, costituita parte civile

Eleonora Tesconi
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L'ex comandante Francesco Schettino, imputato con le accuse di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e abbandono di nave per il naufragio della Costa Concordia di cui era al timone, è in aula oggi, 17 luglio, per il processo sulla tragedia marittima avvenuta il 13 gennaio 2012, in cui persero la vita trenta persone (due ancora i dispersi). Insieme a lui, al Teatro Moderno di Grosseto - trasformato in aula di Tribunale -  Domnica Cemortan, la ballerina moldava che la sera del naufragio era nella sala di comando insieme allo stesso Schettino e ad altri ufficiali, e che ora si è costituita parte civile. In aula, anche Costa Crociere Spa, nella persona del suo difensore, l'avvocato Marco De Luca. E' stata la stessa difesa dell'ex comandante a chiedere che Costa sedesse sul banco degli imputati. Da par sua, la compagnia ha chiesto di essere parte civile per la perdita della nave. La richiesta - "Chiederemo il patteggiamento a 3 anni e 5 mesi", lo ha annunciato l'avvocato Donato Laino, del collegio difensivo di Francesco Schettino, prima dell'inizio del processo. La precedente richiesta di patteggiamento presentata dai difensori dell'ex comandante accusato era stata respinta nel maggio scorso dal gup di Grosseto, mentre era stata concessa agli altri cinque imputati nel procedimento: gli ufficiali Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, l'hotel director Manrico Giampedroni e il direttore dell'unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini. Il luogo del processo - Il numero elevato delle parti ha costretto il tribunale a individuare una sala della udienze fuori dal palazzo di giustizia. La scelta è caduta proprio sul cinema Teatro Moderno, di proprietà comunale, capace di accogliere anche i 130 giornalisti finora accredidati da tutto il mondo. Le fasi del processo saranno riprese da due telecamere collegate con la sala stampa, dove la cancelleria, caso unico, ha diffuso anche una scheda tecnica con i numeri e ogni dato del processo. I giornalisti, ammessi solo con accredito, devono rispettare precise condizioni contenute in un vademecum del tribunale. Nella galleria, dove gli operatori dell'informazione possono seguire il dibattimento, non sono ammessi telefoni che squillano, registrazioni audio fuori dall'impianto ufficiale e telecamere. Tutte le persone che entrano devono esibire un pass e osservare le regole di comportamento.

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