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Tutti i processi che il Cav deve affrontare

Dal caso Unipol al Ruby Ter passando per la compravendita dei senatori, il silenzio pagato a Tarantini e l'assegno a Veronica

Nicoletta Orlandi Posti
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La sentenza della Cassazione per la vicenda Mediaset è solo una delle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi. Il menù offerto dalla Magistratura al Cav è assai ricco: si va dall'appello per il caso Unipol a quello per il caso Ruby. Poi la causa civile con l'ex moglie Veronica Lario, il processo in primo grado a Napoli per la presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi e ancora lo stralcio del processo Ruby e l'accusa di aver pagato Tarantini sulle escort a Palazzo Grazioli.  Entrando nel dettaglio:  Lodo Mondadori - Il 27 giugno scorso, la terza sezione civile della Cassazione ha esaminato il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado che aveva stangato la holding dell'ex premier condannando la società a staccare un assegno da 560 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti. Si tratta della vicenda relativa, appunto, al cosiddetto lodo Mondadori. Si attende il verdetto della Suprema Corte. Compravendida senatori - Sempre il 27 giugno, per Berlusconi a Napoli è cominciata l'udienza preliminare (proseguita anche il 19 luglio) dopo che la Procura, il 9 maggio scorso, ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l'accusa di corruzione per avere versato in nero tre milioni di euro a Sergio De Gregorio, all'epoca senatore eletto nell'Idv, al fine di farlo 'migrare' nelle file del centrodestra e rendere precaria la già difficile vita del governo Prodi. Oltre che per il Cavaliere, il rinvio a giudizio e' stato chiesto per lo stesso De Gregorio e per l'ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola.  Unipol - C'è poi la questione Unipol. In primo grado Berlusconi era stato condannato per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio. La pronuncia è arrivata il 7 marzo. I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno ritenuto colpevole il leader del Popolo delle libertà per la fuga di notizie circa la famosa intercettazione Fassino-Consorte («allora abbiamo una banca») ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, pubblicata sul  Giornale nel dicembre 2005. Il Cav è stato condannato ad un anno di reclusione e al pagamento di 80mila euro, assieme al fratello Paolo Berlusconi. E' attesa l'apertura del processo in appello: probabilmente, però, basterà una sola udienza per la dichiarazione della prescrizione del reato che dovrebbe essere intervenuta da poco.  Ruby - La sentenza nel primo grado è arrivata nel giugno di quest'anno con la condanna di Berlusconi a sette anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. In più, con la trasmissione degli atti ai pm da parte dei giudici del processo Ruby a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, il Cavaliere rischia l'apertura a Milano di un nuovo procedimento per corruzione in atti giudiziari. Ipotesi di reato che si profila per via dei versamenti di denaro che lui, o chi per lui, questo è il sospetto, avrebbe effettuato alla giovane marocchina, parte offesa e teste al dibattimento, e ad alcune delle testimoni convocate in aula. Tutte hanno parlato di "cene eleganti" e negato l'esistenza di feste a base di 'bunga-bunga'.  Escort a Palazzo Grazioli - Lo scorso 20 luglio, la Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di Silvio Berlusconi e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola per un filone del 'caso escort'. L'accusa è induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. Per i pm, l'ex premier per due anni avrebbe pagato l'imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini in cambio del suo silenzio su una serie di informazioni di cui era a conoscenza e delle 'bugie' che avrebbe raccontato nel corso degli interrogatori cui e' stato sottoposto dai magistrati baresi (tra luglio e novembre 2009) che stavano indagando sulla vicenda. Tarantini oltre a mezzo milione di euro, avrebbe ottenuto la promessa di un lavoro e la copertura delle spese legali per i suoi processi. Causa di separazione - Altra vicenda spinosa è quella sulla causa civile di separazione da Veronica Lario.  Un altro appuntamento per Berlusconi al Tribunale milanese sarà infattti il giudizio di merito, previsto per il prossimo anno, della Corte d'appello sulla causa di separazione con la ex moglie. Il Tribunale a dicembre lo ha “condannato” a versare 3 milioni di euro al mese di alimenti alla ex moglie. I giudici di secondo grado hanno respinto, in sostanza, la richiesta del leader del Pdl di sospendere d'urgenza l'esecuzione provvisoria della sentenza, concedendo all'ex premier solo un piccolo sconto: dovrà versare l'assegno mensile non a partire da maggio 2010 bensì da settembre dello stesso anno. La bastonata - tutta economica - non arriverà prima del 2014, ma il Cavaliere sta già facendo i conti.

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