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Un italiano su quattro si vende l'oroE la criminalità si arricchisce

Boom dei "compro oro" e 86% di reati in più in un anno scoperti dalle Fiamme Gialle

Nicoletta Orlandi Posti
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Quando non c'è più un euro per pagare l'affitto, le bollette o mettere insieme il pranzo con la cena, la scelta è quasi obbligata: si va a vendere i gioielli di famiglia. Lo hanno fatto, nel 2013, il 28,3% degli italiani: più di uno su quattro si è rivolto ai "compro oro" per monetizzare anelli, collanine, braccialetti. Il "Rapporto Italia 2013" dell'Eurispes parla chiaro: il giro di affari dei "banchi di pegni" della nostra epoca ha avuto un'impennata rispetto all'anno scorso dell'8,5%. Lo studio, oltre a rivelare l'acuirsi della crisi economica, evidenzia anche come il dato sia stato motivo di interesse da parte della criminalità organizzata.  Cosa confermata dall'attività della Guardia di Finanza che dall'inizio dell'anno ha sequestrato oltre 179 chili di oro e argento, con un incremento dell'86% rispetto allo stesso periodo del 2012. Inoltre nel 2013 sono stati denunciati 86 responsabili di traffico di metalli preziosi, 52 dei quali arrestati, oltre il 200% in più sul 2012.   Numerose sono le operazioni condotte negli ultimi mesi attraverso indagini sul territorio, ispezioni antiriciclaggio agli operatori del settore e controlli ai valichi di frontiera. In particolare, in una nota la Gdf segnala, a fine luglio a Modena, l'arrestato un intero nucleo familiare che, attraverso una rete composta da 29 'compro oro' ha commercializzato nell'arco di tre anni, preziosi provento di furto e provenienti da campi nomadi. Il materiale, trasformato in lingotti, è stato rivenduto realizzando guadagni illeciti per oltre 32 milioni di euro, 'ripuliti' attraverso l'acquisto di beni di lusso e immobili. L'operazione 'Fort Knox', iniziata nel 2012 dalla Guardia di Finanza di Napoli e Arezzo, ha portato invece alla luce un'associazione criminale su scala transnazionale con vertice in Svizzera e attiva soprattutto tra Toscana, Campania e il distretto orafo piemontese. Nel corso dell'indagine, sono stati sequestrati oltre 86 kg di oro, beni mobili e immobili, fabbricati e terreni, a carico dei 21 principali indagati. A 183 milioni di euro ammonta il valore dell'oro e dell'argento illecitamente commercializzato.  Da segnalare anche l'ispezione antiriciclaggio del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria nei confronti di un compro oro con sede a Reggio Calabria in cui sono stati scoperti atti di vendita firmati 'in bianco' da parte dei privati cedenti, sui quali venivano riportati dati diversi ovvero maggiorati rispetto a quelli effettivi, per 'riciclare' metallo prezioso dalla dubbia provenienza. Il giorno di Pasqua, infine, al valico di Ponte Chiasso è stato individuato un 53enne residente in Svizzera che viaggiava con moglie e figli piccoli. Insospettiti dal comportamento dei viaggiatori durante il controllo, i finanzieri hanno sottoposto la vettura a verifica tecnica rinvenendo un doppiofondo con 110 kg di oro. 

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