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Kyenge: "Rischio immigrazione dall'Egitto, ma quei profughi non sono solo nostri"

Cécile Kyenge

Il ministro dell'Integrazione lancia l'allarme-esodo per il caos del Cairo: "Emergenza umanitaria, intervenga l'Europa". Non erano gli stessi argomenti di Pdl e Carroccio?

Giulio Bucchi
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Con l'aumento delle violenze in Egitto ci sarà un'impennata di nuove migrazioni. Per trovare una soluzione non basta la riunione degli ambasciatori ma serve che l'Europa assuma una "responsabilità politica". Così, intervistato dal Mattino, il ministro della Difesa Mario Mauro lancia il nuovo allarme immigrazione. E, sorpresa, il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge coglie la palla al balzo. "Quei profughi non solo nostri - tuona dalle colonne di Quotidiano Nazionale -. Nell'ultimo anno sono arrivati in Italia 24mila migranti, un terzo dei quali solo negli ultimi 40 giorni. Dopo quelle in Libia e in Siria, le violenze in Egitto spingeranno molte persone a scappare alla ricerca di un futuro". E dunque, come fare? "E' necessario rivedere le procedure fissate dalla Convenzione di Dublino in base alle quali si può chiedere asilo solo nel Paese dove si è sbarcati. Occorre dare attuazione alla direttiva europea del 2011 che stabilisce che quando ci sono emergenze umanitarie è l'Europa e non i singoli stati a ricevere i profughi". Posizione saggia e pragmatica. E, sulla questione, decisamente affine a quanto predicato per anni dal centrodestra, Lega compresa, e per questo tacciato dalla sinistra di "insensibilità". Per questo la posizione della Kyenge è in qualche modo sorprendente. Resta da capire se rimarranno più sorpresi e spiazzati a sinistra oppure dalle parti del Carroccio, che con il ministro di origine congolese ha trascorso un'estate come minimo turbolenta.

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