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Immigrati, Bruno Vespa: "Guai seri se non li togliamo da strade e periferie"

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Matteo Legnani
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La domanda quella vera, su tutto quanto è accaduto una decina di giorni fa in una pacifica cittadina come Macerata, la pone oggi Bruno Vespa nel suo consueto editoriale sul quotidiano Il Giorno: "Che cosa fare degli immigrati irregolari presenti in Italia?". Che, ricorda il conduttore di Porta a Porta, "sono circa 600mila (cioè il dieci per cento di quelli regolari che sono a loro volta il 10% della popolazione italiana)". (...) Rispedire a casa rapidamente tutti quelli che non avranno il permesso di restare è una illusione, visto che finora ne abbiamo rimandati indietro ventimila l'anno". In più, ricorda Vespa, "l'immigrazione è un business perchè lo Stato riconosce 500 euro al mese per il vitto e l'alloggio a chi ospita un immigrato". ogni immigrato riceve poi 75 euro al mese, "che cercherà di integrare in qualche modo", lecito e illecito. Il decreto Minniti stabilisce che i sindaci e i prefetti possano utilizzare gli immigrati per lavori socialmente utili "in modo volontario e gratuito". Ma, aggiunge Vespa, "quel 'volontario' dovrebbe tradursi in 'obbligatorio', pena la penalità del rimpatrio o altre sanzioni severe. Quel che non è tollerabile è che centinaia di migliaia di immigrati irregolari giovani e in perfetta salute ciondolino per le strade. E' una immagine devastante che provoca intolleranza e razzismo. Quello che Minniti ha fatto per frenare gli sbarchi è molto in una Libia dove Berlusconi aveva contenuto il problema grazie a uno storico accordo con Gheddafi, ucciso per lo stolto cinismo di Sarkozy e l'incompetenza della Clinton. resta il fatto che la criminalità degli immigrati presenti nel nostro Paese è proporzionalmente quattro volte quella degli italiani. Se non toglieremo dalle nostre strade e dalle nostre periferie centinaia di migliaia di persone senza meta, andremo incontro a guai seri". Leggi anche: Fontana: "Razza bianca a rischio... perchè dobbiamo ribellarci"

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