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Gratta e vinci, la truffa dei tabaccai sui tagliandi contraffatti: quanto hanno incassato con la truffa

Gino Coala
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Sono finiti nei guai due tabaccaci di Fisciano, in provincia di Salerno, dopo aver incassato più di un milione di euro dalle vincite dei Gratta e vinci che loro stessi vendevano. I coniugi, titolari di una tabaccheria in via Posidonia, guadagnava due volte, sia vendendo i tagliandi ai clienti che scovando quelli vincenti prima di metterli in commercio. I due facevano delle piccole abrasioni sui tagliandi dei "Gratta e vinci", difficili da vedere a occhio nudo. Usando quindi "apparecchiature telematiche", hanno riferito i carabinieri, come gli scanner in dotazione agli esercenti autorizzati, riuscivano a individuare le combinazioni vincenti con il cosiddetto box number, così da passare subito all'incasso. Leggi anche: Gratta e vinci, i segreti per vincere L'enorme quantità di vincite ha insospettito i responsabili dei Monopoli di Stato che hanno avvertito i carabinieri. Dal 2011 il loro stratagemma aveva fruttato 1 milione e 300 mila euro, compresa la percentuale riconosciuta all'esercizio commerciale nel quale viene effettuata una vincita. In più nel loro negozio i militari hanno trovato ben 12 mila tagliandi alterati del valore di un euro l'uno. I coniugi dovranno rispondere di reati di falsificazione, frode nell'esercizio del commercio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e truffa continuata in concorso. 

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