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Davide Belardinelli, la svolta: "sequestrata auto a Napoli", l'ultrà interista Marco Piovella confessa

Giulio Bucchi
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Un'auto sequestrata a Napoli, altre due vetture individuate. Vicine alla svolta le indagini sulla morte dell'ultrà Davide Belardinelli, morto la sera del 26 gennaio all'esterno di San Siro durante gli scontri tra tifosi prima di Inter-Napoli. Marco Piovella, il capo-ultrà della Curva Nord interista in carcere per rissa aggravata, lesioni e lancio di materiale pericoloso, ha ricostruito davanti al Gip Guido Salvini la dinamica dell'incidente, sottolineando come Dedè Belardinelli sia stato investito da una o due auto della carovana di ultrà napoletani che si stavano avvicinando allo stadio: "Non ho capito subito che si trattava di Dede. Ho visto un ragazzo che cadeva a terra all'inizio degli scontri - ha spiegato Marco Il Rosso -, era steso perpendicolare alla strada, forse era caduto per un colpo ricevuto, forse per l'urto involontario di una prima auto. A quel punto - prosegue - mentre il corpo era sull'asfalto ho visto una seconda macchina che lo ha schiacciato lentamente, ho visto le ruote della fiancata destra dell'auto sobbalzare come quando si accelera per superare un ostacolo". Gli inquirenti, anche grazie alle telecamere, avrebbero individuato così le auto coinvolte in quello che gli inquirenti hanno descritto come un assalto organizzato in stile militare. Piovella ha poi ricordato le ultime parole di Belardinelli: "Mi hanno schiacciato le gambe vero? Sono state le ultime parole che abbiamo scambiato. Ho aiutato gli altri ragazzi a caricarlo sulla macchina, poi se ne sono andati".

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