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Sea Watch, la portavoce italiana Giorgia Linardi sbugiarda Matteo Salvini: "Perché non lo prendiamo sul serio"

Giulio Bucchi
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"Una offerta non credibile, non possiamo prenderla sul serio". Giorgia Linardi, italiana e portavoce della Ong tedesca Sea Watch, stronca sul nascere la proposta di Luigi Di Maio di accogliere le donne e i bambini presenti tra i 150 migranti complessivi bloccati da 15 giorni sulle barche Sea Watch e Sea Eye nelle acque di Malta. Leggi anche: Immigrati, un drammatico retroscena. Il "partito contro Salvini" dentro il governo Intervistata dal Fatto quotidiano, la giovane "Miss Migranti" punta il dito contro l'Unione europea, punta il dito contro l'Unione europea e la sua "assenza di un approccio strutturale all'immigrazione, trattata come emergenza per troppo tempo, mentre è un fenomeno strutturale, che va gestito con un approccio a lungo termine". Non si può parlare di "invasione", spiega la Linardi, perché "queste persone non possono costituire un problema nel continente più ricco al mondo", ignorando però quanto peserebbe il segnale di "accoglienza senza se e senza ma" lanciato a un intero continente. "La trattativa sulla redistribuzione - prosegue difendendo la tesi migrazionista  delle ong - dovrebbe avvenire dopo lo sbarco. Non prima di garantire un porto. È scandaloso. È una violazione del diritto internazionale che regola le operazioni di soccorso in mare". La beffa è che Germania e Olanda si sono proposte di far sbarcare i migranti aprendo alcuni loro porti, troppo lontani però: "Costituirebbe un'ulteriore odissea per le persone soccorse". Rimangono Malta, l'Italia e i paesi europei affacciati sul Mediterraneo. Ma l'Italia, taglia corto riferendosi al tira-e-molla tra Di Maio e Matteo Salvini, "resta in una posizione che, rispetto alle intenzioni, non è chiara. È un'opzione che non possiamo prendere sul serio".

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