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Imane Fadil, Marco Travaglio e il Fatto toccano il fondo: "Cos'aveva in mano Ruby contro Berlusconi"

Giulio Bucchi
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"Ruby aveva video e foto che avrebbero inguaiato Silvio Berlusconi". Parola di Imane Fadil, datate 2012. Nulla di nuovo, insomma, se non fosse che ora la modella marocchina testimone nel processo Ruby è morta, forse in seguito ad avvelenamento, e al Fatto quotidiano non par vero di utilizzare la tragedia come una nuova, affilatissima arma contro il Cavaliere. Leggi anche: "Ne trarremo le conseguenze". Matteo Salvini, la bomba sulla morte di Imane Fadil L'edizione in edicola il 19 marzo è un compendio dell'arte di Marco Travaglio: editoriale aberrante che indica negli "ambienti criminali che da decenni circondano B." gli esecutori dell'omicidio della Fadil. Poi, tra pagina 8 e 9, ecco una "passante" violentissima e quasi imbarazzante per il tentativo di "costruire" l'ambiente ideale in cui inserire la tesi, Berlusconi mandante morale. Innanzitutto, come detto, riecco i verbali del 2012 della Fadil, una colata di fango che nell'ottima di Travaglio vale sempre la pena di ripubblicare, tra balletti piccanti, proposte sessuali e bustarelle piene di soldi. Poi, ecco il capolavoro: il "colloquio" con Karima El Mahroug, l'ex Ruby che oggi si è rifatta una vita a Genova. Non dice granché sul caso, visto che Imane non l'aveva mai conosciuta. "Avevamo una cosa in comune, volevamo solo un'altra vita", spiega la marocchina al cronista del Fatto che l'ha raggiunta. Stop. Per nuove scottanti rivelazioni sul coinvolgimento di Berlusconi nel mistero Imane Fadil appuntamento con l'archivio della Procura di Milano.

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