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Il generale Vincenzo Camporini attacca il governo: "Migranti, state sbagliando tutto"

Cristina Agostini
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"La prima difficoltà dell'Italia in Libia è quella di gestire un paese immenso abitato da popolazioni diverse che ci ostiniamo a tenere insieme. Il secondo è la carenza della nostra politica estera". L'ex capo di Stato Maggiore alla Difesa e vicepresidente dell'Istituto Affari Esteri Vincenzo Camporini, in una intervista a Il Giornale, entra nel merito della questione libica e tuona: "È evidente la Francia ha i propri interessi, ma la ricomposizione non può avvenire urlando ai quattro venti le proprie differenze. La ricomposizione richiede che ci si sieda in una stanza e si discuta. Questo approccio negli ultimi tempi è venuto meno". Purtroppo, continua il generale, c'è una "eccessiva preoccupazione e attenzione per gli affari interni da parte di chi sta al governo. Dimenticare quel che succede al di fuori dalle nostre frontiere ha conseguenze dirette ed immediate sugli affari interni. La tendenza a guardare al proprio ombelico tipica della politica italiana si è accentuata in maniera abnorme con l'ultimo governo". E ancora: "L'attenzione sul tema immigrazione si è focalizzata solamente sulle conseguenze interne senza l'elaborazione di un politica in grado di portare ad un controllo dei flussi migratori. Per controllarli bisogna muoversi con gli altri paesi trovando intese e dialogando su canali riservati". Leggi anche: "Quanti ne partiranno". Migranti, il dossier degli 007. Terrificante indiscrezione dalla Libia: l'Italia invasa  

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