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Sea Watch 3, Carola Rackete torna subito libera: "Ha salvato vite", sentenza politica? Salvini durissimo

Davide Locano
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Tutto come previsto. Anzi, oltre quanto previsto: Carola Rackete, la comandante della Sea Watch 3, è libera. Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha infatti convalidato l'arresto, nonostante le esplicite richieste di Matteo Salvini e l'infinita serie di violazioni delle leggi italiane, compreso lo speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza all'ingresso in porto a Lampedusa. Il gip, dunque, ha escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una "scriminante" legata all'avere agito "all'adempimento di un dovere", ossia quello di "salvare vite umane in mare". Ed è in questi passaggi che si va oltre a quanto previsto, poiché il gip entra nel merito della vicenda, si schiera armi e bagagli con lei e afferma che ha agito "per salvare vite umane", come se quello della comandante non fosse stato un atto politico in sfregio alle leggi del nostro Paese. Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Ma non è finita. Il gip Vella aggiunge anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale bensì obbligatoria, poiché i porti di Libia e Tunisia non possono essere ritenuti porti sicuri. Inoltre, si apprende che il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti della Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Adesso il provvedimento dovrà essere convalidato dall'autorità giudiziaria. Leggi anche: Sea Watch 3, Maria Giovanna Maglie affonda il Pd Durissima, e immediata, la replica di Salvini: "Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale - sottolinea il leader della Lega -. Tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L'Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita", ha concluso il ministro dell'Interno.

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