Matteo Salvini, a segnalare l'arsenale alla Digos non è stato il ministro, ma un ex agente del Kgb
L'arsenale di armi da guerra scovato dalla Digos di Torino, lunedì 15 luglio, sarebbe stato segnalato da un ex agente del Kgb. Solo poche ore fa Matteo Salvini aveva rivelato di esserci lui dietro "la segnalazione" che ha fatto scattare l'operazione Matra (dal nome di un missile trovato). "Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I servizi segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita" svelava il ministro prima di essere smentito. Leggi anche: Salvini e il blitz contro i neo-nazisti: "Quel missile serviva ad uccidermi" La notizia arriva quasi a pennello: nei giorni del cosiddetto Russiagate - scandalo (se così possiamo definirlo) in cui è indagata la Lega per "finanziamenti illeciti" da Mosca - si viene a sapere che dietro l'arsenale con la bellezza di fucili d'assalto automatici, mitra, pistole e un missile aria-aria, ci sarebbe niente di meno che una fonte dell'ex Kgb (i servizi segreti russi all'epoca dell'Unione Sovietica). I due casi non sembrano solo frutto di una casuale coincidenza. Intanto, ad essere monitorati ci sono 5 italiani, ex miliziani considerati vicini al Battaglione Azov, tutti legati a un tentativo di vendita del missile aria-aria Matra.