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Autostrade, sì allo sciopero: i due giorni di caos nel bel mezzo delle partenze

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Caterina Spinelli
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Dopo dopo due giorni e mezzo di "non stop", le trattative per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle autostrade e dei trafori si sono interrotte. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali lo sciopero proclamato nel weekend del 4 e del 5 agosto è stato confermato. A scioperare - fa sapere l'Ansa - anche i casellanti che non sono soggetti alla legge 146. "Nove mesi di trattative non sono bastati per definire il rinnovo del contratto nazionale del settore autostrade e trafori. La nostra risposta è dunque inevitabile, e sarà forte e determinata, esercitata attraverso lo sciopero già proclamato per il 4 e 5 agosto e con ulteriori iniziative che verranno comunicate in seguito" hanno fatto sapere le segreterie nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl Viabilità e Logistica. Leggi anche: Salvini spodesta Toninelli: "Ridurrò i pedaggi delle autostrade" Secondo le organizzazioni sindacali inoltre: "Determinante è stato l'atteggiamento di indisponibilità delle controparti datoriali Fise e Federreti, che hanno rotto le trattative, per non voler concordare la clausola sociale, elemento fondamentale per il settore e necessaria a garantire la continuità occupazionale e di reddito per i lavoratori, a maggior ragione nell'imminenza di assegnazione di concessioni. A questo si è aggiunto anche il rifiuto di fatto delle parti datoriali di impostare un confronto vero sulla questione del salario. Stigmatizziamo tale atteggiamento - spiegano le organizzazioni sindacali - come irresponsabile e inaccettabile". E per quanto riguarda i possibili disagi ai caselli di uscita, le segreterie nazionali "non si ritengono in alcun modo responsabili". Agibili saranno, dunque, solo le porte automatiche e non quelle con i casellanti in sciopero.

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