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Carabiniere ucciso a Roma, lettore di Libero contro Feltri contrario alla benda. E lui: "Non siamo falsi"

Caterina Spinelli
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Vi proponiamo il botta e risposta tra un lettore e Vittorio Feltri sul carabiniere ucciso, dopo il titolo di Libero di lunedì 29 luglio (Un killer di Roma interrogato bendato. Che pessima figura) in merito alla foto scattata dai carabinieri a Chistian Gabriel Natale Hjorth. Il ragazzo, indagato per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è stato immortalato, durante l'interrogatorio, bendato e ammanettato. La foto ha generato parecchio scalpore Caro direttore, ritengo che quanto appresso non sarà mai pubblicato, ma lo scrivo ugualmente per scaricarmi il magone. Apprezzo sempre gli articoli di spalla, incisivi, pratici e concisi del Direttore Feltri. Una lettura appagante ogni volta. Quello, però, apparso lunedì 29 luglio, in merito all' assassino bendato mi ha dato un forte senso di delusione. È quasi odioso nell' uniformarsi al coro. Termini esagerati quali "trattamento disumano", "siamo disgustati", "spettacolo rivoltante" sembrano mutuati direttamente da Travaglio o Scalfari o, forse, scritti da altra penna rossa. Per non parlare della mielosa, prolissa e noiosa paginata di Renato Farina sul "diritto dell' arrestato". E quello del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega? Si ha l' impressione che abbiate bisogno di dimostrare il politicamente corretto per arruffianarvi politici, anime belle e magistrati, i quali presto scarcereranno gli imputati (sempre presunti, per carità di dio). "Più che l' amor potè il digiuno" scrisse Dante; in questo caso, ho l' impressione, che "più che l' onor potè il tornaconto". Alla fine anche Voi allineati, compatti e prostrati (compagni)!  di Roberto Pulli *** Caro signor Roberto, noi siamo politicamente scorretti per definizione e contrari ad ogni opinione preconfezionata, e lei dovrebbe saperlo visto che è un nostro attento lettore. Ma nel ringraziarla per le espressioni che ha rivolto a me personalmente, vorrei segnalarle un particolare. I carabinieri godono della stima di tutti noi, perché si sacrificano e spesso perdono la vita per garantire la sicurezza pubblica. Questo è poco ma sicuro. Però capita anche a loro, come a ciascuno di noi, di commettere degli errori più o meno gravi, e non riconoscerlo significherebbe essere ipocriti. E noi siamo stronzi, tuttavia non falsi, per cui davanti a un comportamento scorretto dell' Arma non abbiamo la faccia di tolla di far finta di niente. Chi ha ucciso il vicebrigadiere, è evidente, ha trasgredito alla legge e va punito secondo il codice penale mediante regolare processo. Dopo il processo, non prima. Il fatto che i militari, pur con ogni attenuante dovuta al loro stato d' animo a causa dell' assassinio, abbiano tenuto ammanettato nonché bendato uno dei farabutti in violazione delle norme, costituisce reato. Quindi siamo di fronte a una ulteriore trasgressione delle regole. Cosa che non si può fare impunemente. Noi che non siamo politicamente legati ad alcun partito abbiamo denunciato la scorrettezza dei carabinieri, era nostro dovere farlo. Non siamo tifosi di nessuno, semplicemente esigiamo il rispetto dei codici civile e penale da parte di chiunque, cittadini e forze dell' ordine. Dove abbiamo sbagliato? Speriamo che i delinquenti subiscano le conseguenze dei loro atti criminali, e vengano condannati adeguatamente, al tempo stesso chiediamo che gli uomini in divisa i quali hanno illegittimamente bendato il ragazzo americano rispondano del loro errato comportamento. Se la giustizia è uguale per tutti, deve esserlo anche nei confronti dei carabinieri che hanno abusato del loro potere. Inoltre qualcuno è obbligato a spiegarci come mai il vicebrigadiere ammazzato abbia dimenticato in caserma la pistola e come mai il suo compagno abbia assistito senza fare una piega all' accoltellamento del collega, e non abbia reagito. Interrogativi, questi, che per ora sono rimasti privi di risposte. E tali rimarranno. Capisco che si preferiscano i carabinieri ai delinquenti, ciononostante non è un buon motivo per fottersene dei diritti umani che riguardano perfino i farabutti. di Vittorio Feltri

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