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Matteo Salvini, contestazioni a Catania. La polizia è costretta a intervenire

Maria Pezzi
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A attendere Matteo Salvini a Catania, in piazza Duomo, insieme ai supporter anche una cinquantina di manifestanti che urlano "buffone buffone" ed espongono cartelli con scritto "vergogna" e "traditore". E contestazioni ci sono state anche all'uscita dal municipio. Qualche centinaio di manifestanti gli ha gridato "buffone",  lanciando bottiglie di plastica vuote contro la sua auto. Tra il portone del municipio e la folla un cordone di polizia.  "Fuori c'è il popolo del no, un mix di centri sociali, estrema sinistra e pezzi di Cinque stelle" ha commentato a proposito delle contestazioni il ministro Matteo Salvini all'esterno del municipio di Catania, dove centinaia di persone si sono radunate per esprimere il dissenso al vicepremier. "Io chiamo a raccolta il popolo del sì", dice. "Abbiamo salvato il Comune di Catania, senza essere degli eroi. Ora gli autobus a Catania funzionano e i dipendenti sono al lavoro. Io rispondo coi fatti. In democrazia è giusto contestare". Sono anche volati schiaffi tra un gruppo di sostenitori di Matteo Salvini e altri che urlavano slogan contro il vicepremier. Per evitare contatti tra le due opposte 'fazioni' sono dovuti intervenire gli agenti. "Catania non si Lega" e "fuori i fascisti da Catania", gli slogan gridati dagli oppositori del leader leghista. Salvini ha annunciato a Catania che la manovra della Lega è già pronta ed entra nel dettaglio: "Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell'Iva ma riduzione delle tasse sulla casa. La nostra manovra economica è già pronta - insiste il vicepremier -, a Renzi interessa solo perder tempo per salvare la poltrona".   Per approfondire leggi anche: Salvini, impensabili cifre dei sondaggi

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