Come la mettiamo?
Il dipinto riprodotto qui sopra è opera dell'artista veneziano Vincenzo Chilone (1758-1839). Raffigura, come spiega la didascalia del sito della casa d'aste Sotheby's, Piazza San Marco inondata. Da alcuni elementi del quadro (le bandiere austriache e un edificio in seguito abbattuto) si può datare la scena al 9 dicembre 1825 quando le gazzette del tempo registrano forte acqua alta. Secondo gli esperti di Sotheby's, le gondole addobbate dimostrano che gli allagamenti erano occasione di divertimento. Frase eccessiva; ma è un fatto che i fenomeni di questi giorni non sono unici nella storia.
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Commenti all'articolo
Menono Incariola
20 Novembre 2019 - 09:17
Nell' '800, del resto, ci sono stati vari fenomeni metereologici estremi, a Venezia: nel 1888 si e' verificato un inverno freddissimo al punto che la laguna e' completamente gelata e, a sentire mio nonno, si poteva andare in carrozza da Venezia a Murano. Mi cantava una strofa dell'epoca: "Ne contava i nostri veci che dell'ano 88 se podeva andar de trotto, sora l'acqua camminar, Che bell'affar!
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Menono Incariola
20 Novembre 2019 - 09:12
E quella volta non era ancora stata bonificata l'area industriale di Marghera, per cui l'invaso lagunare era piu' capiente, e probabilmente normalmente non raggiungeva mai il livello del mare esterno.
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Ale B.
17 Novembre 2019 - 11:20
Ma che cavolo c'entra: allora tiriamo fuori che le alluvioni c'erano anche ai tempi dei dinosauri. Qui nessuno sta negando eventi naturali che sono sempre esistiti; qui si sta evidenziando la frequenza, la violenza e l'accelerazione di certi fenomeni a causa dell'antropizzazione e i cui effetti sono amplificati dalla devastante opera umana.
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