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Coronavirus, Giuseppe Conte dice no all'isolamento? Il Trentino lo scavalca e chiede "precauzioni volontarie"

Gabriele Galluccio
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La richiesta dei governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di impedire ai bimbi di ritorno dalla Cina di andare a scuola per due settimane è stata strumentalizzata da una parte della politica. Il premier Giuseppe Conte si è scomodato per dire che la richiesta non è ricevibile, come se fosse un atto razzista e non una semplice precauzione sanitaria contro il coronavirus. Il dipartimento alla salute della Provincia di Trento ha deciso di prendere l'iniziativa, inviando una circolare alle scuole presenti sul territorio. Sulla lettera, a firma del dirigente generale, vengono "invitate le persone che rientrano dalla Cina, studenti compresi, a seguire alcune misure precauzionali per evitare il diffondersi del coronavirus ed in particolare osservare un periodo di isolamento fiduciario per almeno due settimane", precisando che "la precauzione dunque sarà volontaria". Per approfondire leggi anche: "Burioni con la Lega, chi è lo sciacallo?"

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