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Sandra Yura, la escort che deve al fisco 50mila euro

Sandra Yura

La vicenda di Yura, raggiunta da una cartella dell'Agenzia delle entrate: "La sua è una ditta individuale"

Serena Cirini
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La società cambia e il fisco si aggiorna: adesso, anche le escort pagano le tasse. Almeno una di loro. S. R., alias Sandra Yura, si è vista recapitare una cartella da 50mila euro. L'Agenzia delle Entrate la accusa di non aver dichiarato gli introiti provenienti dalla sua "ditta individuale". I finanzieri di Salò hanno deciso di avviare un'indagine sul suo conto dopo aver scovato l'esistenza di alcuni siti internet che promuovevano le prestazioni offerte dalla donna. Dopo aver spulciato il listino prezzi, proposto ai facoltosi clienti, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire il giro d'affari della signora. "Io volevo pagare, ma..." - Lei, all'arrivo degli esattori, non ha battuto ciglio e ha dichiarato spontaneamente l'entità dei suoi guadagni. Intervistata dal Corriere della Sera, la donna ha raccontato di essersi recata più volte presso l'Agenzia delle Entrate e la Camera di Commercio nel tentativo di regolarizzare la sua situazione fiscale. Sandra ha però lamentato di essersi sempre sentita rispondere nello stesso modo: "La sua è un'attività che non risulta inquadrabile in alcuna categoria". A quanto pare, adesso, anche il fisco si è accorto dell'esistenza delle escort. S. R., in ogni caso, non ha nulla in contrario e anzi rilancia. "Tutte quelle che fanno la mia professione dovrebbero pagare le tasse".   

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