Non bastava la crisi per rovinare gli italiani. Secondo quanto emerso nel Documento Siprec 2014, dal titolo 'La prevenzione cardiovascolare in tempo di crisi', le classi sociali economicamente sfavorite sarebbero più a rischio per alcune patologie. Prime tra tutte l'obesità. Meno sport ma più fumo e alcool - Sembrerà un paradosso ma la crisi influenza l'alimentazione, quella dei poveri, diventando un problema. "Si parla continuamente dell'impatto che la crisi economica ha sulle spese voluttuarie delle famiglie - ha spiegato Bruno Trimarco, Presidente della SIPREC -. Meno conosciuta è invece la ricaduta dell'attuale situazione economica su alcuni importanti determinanti della prevenzione cardiovascolare, come l'alimentazione, l'attività fisica e soprattutto l'attenzione dei cittadini al proprio stato di salute". Infatti, da quanto verrà spiegato a Napoli da giovedì 6 a sabato 8 marzo, nel 12esimo Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), le abitudini degli italiani sarebbero peggiorate e non poco. La dieta mediterranea è stata sostituita da un'alimentazione ipercalorica e l'attività fisica si è ridotta drasticamente: ben il 38,3% delle persone con problemi economici hanno deciso di tagliare i soldi spesi per muoversi, mentre solo un mediocre 22,8% dei poveri pratica sport in maniera regolare. Ma se l'obesità sta diventando un problema serio in Italia, la vita sedentaria sommato alla depressione e al mix esplosivo di alcool e fumo, non farebbe che peggiorare le condizioni già critiche dei più deboli. Meno qualità, sì ai prodotti sottocosto - Al supermercato tra le varie scansie, si sceglie il prodotto scontato e magari di seconda qualità. I genitori scelgono per i loro figli merendine e alimenti ipercalorici, mentre si compra sempre meno frutta e verdura. Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dell'Obesity Day ha spiegato che "per quanto possa essere inevitabile che in tempo di crisi gli italiani stringano la cinghia, è comunque necessario mantenere alta l’attenzione a corrette scelte alimentari per non compromettere la buona salute e non rinunciare alle proprie preferenze di gusto. Combattere la povertà può essere il migliore, se non l'unico, modo per fermare l'epidemia dell’obesità. Osserviamo una preoccupante predisposizione a un acquisto conveniente a scapito di una valutazione ponderata della qualità organolettica e nutrizionale dei prodotti". di Valentina Princic
