Fials sostiene la proposta di legge per il rapporto esclusivo e la libera professione intra-moenia per i professionisti sanitari
Non possiamo che apprezzare e condividere la proposta presentata dalla senatrice Paola Boldrini, capogruppo PD nella Commissione Sanità della Repubblica, in tema di “Disposizioni in materia di rapporto di lavoro esclusivo degli esercenti le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica, dipendenti delle aziende degli enti del Servizio sanitario nazionale”.
Tale disegno di legge, così scrive in una nota Giuseppe Carbone, il Segretario Generale FIALS, propone contenuti analoghi alle proposte e rivendicazioni riportate nella proposta contrattuale 2019-2021 FIALS e, di riflesso, a quelle attese di innovazione nel quadro ordinamentale che gran parte, se non la totalità, degli esercenti di queste professioni si attendono dal Parlamento e dal Governo e di cui noi ci facciamo portavoce da anni.
Noi continuiamo a ribadirlo -asserisce il Segretario- la complessità delle competenze, delle funzioni e delle responsabilità delle professioni sanitarie ha una implementazione dinamica che rende necessario un intervento per garantire a questi professionisti le stesse modalità previste per la dirigenza medica e sanitaria, ossia un rapporto di lavoro esclusivo, con relativa indennità contrattuale di esclusività ed un sistema degli incarichi professionali previsto per ogni professionista, nessuno escluso, dopo il periodo di prova di assunzione, rinnovabile senza limite temporale, salvo valutazione negativa o soppressione dell'incarico, nonché il diritto ad esercitare l'attività intramoenia. Da tempo non sussiste più alcuna motivazione che giustifichi la loro discriminazione.
La FIALS appoggia anche la proposta di revisione del percorso di formazione, prevedendo indirizzi clinici ossia professionali specialistici nella laurea magistrale e non solo gestionali e didattici.
I professionisti sanitari abbiano la vera autonomia tecnico-professionale, con le connesse responsabilità, da esercitare nel rispetto della collaborazione interprofessionale e quindi una piena parificazione alla dirigenza sanitaria.
Pertanto -chiosa Carbone- il rapporto di lavoro dei dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale esercenti queste professioni sanitarie sia esclusivo e comporti la totale disponibilità nello svolgimento delle funzioni professionali attribuite dall'azienda, prevedendo il diritto all'esercizio di attività libero-professionale individuale, al di fuori dell'impegno di servizio, con l'attribuzione dei relativi proventi ai professionisti sanitari interessati.
Con questo provvedimento, dunque, vogliamo consentire ai professionisti della sanità – tutte le professioni sanitarie - di lavorare in intramoenia. Il sistema sanitario ha bisogno di un ammodernamento e, negli ultimi anni, il personale sanitario ha ricevuto meno dallo Stato rispetto a quanto ha dato. Questo è un trend da invertire perché la sanità può migliorare e ripartire solo puntando sulle persone che ci lavorano, in un clima fiduciario con il paziente.
Per la FIALS il disegno di legge presentato dalla Sen. Boldrini rappresenta una grande opportunità non soltanto per i professionisti sanitari, ma anche e soprattutto per il cittadino che finalmente avrà la possibilità di richiedere, al suo stesso domicilio, una prestazione sanitaria ad un professionista sanitario di sua scelta.
Siamo certi che questa sia una grande scommessa anche per il vantaggio che si potrebbe avere in termini di riduzione di liste d’attesa, sottolinea Il segretario e degli accessi impropri in pronto soccorso e crediamo fermamente che possa essere la vera svolta per una corretta gestione del malato e la definizione di nuovi percorsi assistenziali che siano in grado di prendere in carico il paziente cronico, così come previsto dal piano nazionale della cronicità.
Auspichiamo con questo disegno di legge in una omogeneizzazione normativa, annuncia Carbone, tra tutte le professioni sanitarie, quelle regolate dal contratto di comparto e quelle regolate dal contratto dell’area dirigenziale non riscontrando più motivi di diversificazione per l’avvenuta e consolidata evoluzione ordinamentale e formativa delle professioni sanitarie di cui alla legge 251/00; le medesime considerazioni che anche la FIALS ha palesato in materia e per questo restiamo a disposizione per promuovere iniziative di sostegno a tale disegno di legge e chiediamo al Parlamento di farla propria per una meritata valorizzazione dei professionisti sanitari che hanno riscritto, negli ultimi mesi, la storia di questo Paese.